Viva el Mexico siempre (V.M.18)

AVVISO: Questo post tratta tematiche destinate ad un pubblico adulto, e possibilmente non sessualmente baciapile. Se rientri nella categoria ti invito a leggere qualcosa di più adatto alle tue esigenze, tipo Famiglia Cristiana o La Pimpa.

Ho giá discusso in un post precedente su come adori uscire con gruppi di persone assolutamente diversi tra loro per origine geografica, estrazione sociale, etnicitá ed altro ancora per cosí crescere e soddisfare la mia sete di poliedricitá.
Se è vero che ogni gruppo che frequento è associabile ad una parte dei miei gusti o del mio carattere i Messicani rappresentano sicuramente il lato più ribelle e selvaggio di me, di conseguenza quello di cui mi vergogno di più.
Premetto che è per me impossibile uscire con queste persone per più di una volta al mese come credo lo sarebbe per chiunque (e loro credo siano dei robot): passare una serata con loro è come fare il tagliando della macchina, è come dimostrare a me stesso che gli anni sulla carta d’identità sono soltanto un numero e che dormire é una funzione trascurabile nel corpo umano. In particolare quando esco con il gruppo dei messicani l’unico punto fermo che dimostra che la serata si è conclusa è:
1) faremo colazione davanti alla tube aspettando che apra
2) tornerò col bus notturno, ma in cielo starà spuntando il sole
2) mi sveglierò la mattina seguente in un letto non mio
Ma non è solo questo. Uscire con loro è come lanciarsi in un mondo parallelo dove non esistono barriere mentali, dove non esistono pregiudizi, dove non esiste lo scandalo, il perbenismo, il bigottismo, né il senso del pudore. Li adoro perché sono talmente credenti da uscire con la maglietta della Vergine di Guadalupe stampata a caratteri cubitali sul petto ma poi allo stesso tempo sanno discutere per ore di intimi dettagli dei comportamenti sessuali umani con una conoscenza medica da far impallidire un ministro della Salute. Voi direte: sí va bene, vogliamo esempi (magari scottanti), ed io vi accontento, solo vi prego di prepararvi mentalmente ai dialoghi che seguiranno. Accordate i violini, si dia inizio alle danze!

Dialogo 1- Piattaforma della Metro, ore 22.00 discorso tra amiche prima di andare a ballare:
Carlita: “Senti una cosa, ma tu te lo fai mettere nel didietro?”
Esmeralda: “Certo!!!”
(Oby inghiotte la gomma da masticare e si strozza)
Carlita: “Ah, allora mi devi spiegare bene, io sono un po impedita, ah ah”
Esmeralda: “Ma vá, quando vuoi! Se vuoi ci troviamo una sera da me! Ti devo spiegare tutto il discorso della dilatazione dello sfintere, le premesse igieniche, i rischi di malattie e bla bla bla…”
(Oby pensa: “Si vabé se vi interessa al giovedí mattina a Spitalfields ci sono anche le banane in offerta, fate con comodo”)

Dialogo2- Locale latino americano, ore 23.00
Oby a Ragazza1: “Ciao, non ti ho mai visto nel gruppo, sei un’amica di qualcuno?”
Ragazza1: “Ah ciao, sí sono un’amica di Omar, ma sono qua in Vacanza per il weekend per quello non ci siamo mai visti, peró conosco tutti!”
Oby: “Ah che bello, e come l’hai conosciuto Omar?”
Ragazza1: “Al Sexy Shop!!!”
Oby: “Ah sí? Che luogo assolutamente romantico per fare conoscenza..e io che pensavo fosse strano averlo conosciuto alla fermata del bus..”
Ragazza1: “Oh, Omar é un ottimo amico vero? A me ha salvato la serata, mi ha visto un po’ imbarazzata e mi ha aiutato a scegliere un vibratore che si adattasse alle mie esigenze!”
(Oby inghiotte la decorazione del drink e si strozza)
Oby: “Cough Cough.. io credevo che Omar lavorasse in un ristorante..”
Ragazza1: “Sí, infatti lui era lí come cliente”
Oby: “Ah ecco…possiamo cambiare argomento?”
Ragazza2 si inserisce (nel discorso! nda): “Ma ora che mi viene in mente.. Non mi hai piú raccontato di che colore l’hai preso il tuo vibratore alla fine!”
Ragazza1: “Ah, guarda, alla fine ne ho presi due, così per sicurezza: uno al color lampone e uno al cappuccino!”
(Oby pensa: “Aiuto.. e magari quello al cappuccino fa anche la schiuma? Ehm..vi prego cambiate discorso!”)

Ore 05.20. Oby in coma etilico ed incapace di reggersi in piedi viene trascinato a spalle a casa del messicano di turno, dopo discussione generale per convenire che forse è meglio non lasciarlo a morire per strada. Oby si risveglia sul divano dopo 6 ore passate con la testa nel secchio, con un retrogusto di tequila misto vomito in bocca.
Dialogo 3 – Ore 11.20
Esmeralda: “Mateito como estas?”
Oby: “(grugnisce).. beh..todo bien, credo…”
Esmeralda: “Ah che festa ieri sera, peccato che ti sei addormentato!”
Oby: “sì, peccato che io sia collassato…immagino ovviamente che la festa qua sia andata avanti”
Esmeralda: “Ah ah si, Avanti, indietro, un po’ ovunque.. ah ah ah”
Oby: (questa é scema)
-Arriva Raul-
Raul:”Hola”
Oby: “Hola, cosa avete fatto ieri sera quando siete tornati?”
Raul: “Prima abbiamo fatto i burritos, poi alcuni hanno giocato a carte, altri hanno visto il film di Frida Kahlo qua in soggiorno, gli altri in camera hanno fatto un’orgia a 5, mi spiace che tu eri l’unico che dormiva”
Oby (cantando, in italiano): “.. gli amici a questo servono, a stare in compagnia, la la la…”
Raul: “Cosa canti?”
Oby: “Niente, dicevo che é meglio se vado a casa”
Raul: “Ah vai a casa? Noi ora andiamo a Marylebone, c’è la messa in spagnolo alle 2”

Ed io resto senza parole, e non so più cosa dire. Viva el Mexico siempre.

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