Pure Morning

05 dicembre

Pure morning

La vita è strana, è imprevedibile, e soprattutto non smette mai di stupire. A volte sottovalutiamo il potere di un singolo momento, il momento che cambia la giornata, la settimana, o magari la vita.
Torniamo al mio scorso weekend di modo che vi possa raccontare quello che è successo.. Venerdì sera sono uscito di casa dicendo a Manuela <Esco per un caffè da Starbucks>. Pensavo di andare a Regent’s Street, sedermi comodamente su di un divano sorseggiando il mio caffe mocha e di dirigermi di lì a poco nuovamente a casa, ed invece la vita ha deciso che alla fermata del bus dovevo conoscere un gruppo di ragazzi decisamente fuori dalle righe, che tornavano dal concerto delle Scissor Sisters in Wembley Arena (e già il tipo di concerto che questi sono andati a vedere la dice lunga sullo stato fisico e mentale di questi individui). Comunque, si sa che i bus notturni a Londra arrivano un po’ come i raffreddori in Kenya, e difatti prima che il mio bus arrivasse avevo talmente fatto conoscenza con questi che alla fine ho mandato a cagare il mio bus e sono andato … in casa con loro a festeggiare il compleanno di un loro amico! Alcuni potranno dire che sono stato un pazzo ad andare a casa di gente che non conoscevo minimamente, mentre altri avrebbero potuto dire che bisogna essere dei pazzi per portare a casa qualcuno che si è appena conosciuto alla fermata del bus, ma in realtà penso che bisogna essere pazzi per vivere una vita correndo su binari e considerando tutti quelli che ci circondano come alieni, quando gli altri sono persone come noi, che si alzano la mattina per andare a lavorare, che ridono piangono e combattono per un piccolo ritaglio di felicità. Ma non solo: è stato incredibile scoprire come persone alle quali dai fiducia "sull’istinto" si rivelino essere esattamente quello che ti aspettavi, mentre persone che ti vengono presentate in pompa magna da amici di fiducia si rivelano poi essere persone orrende, superficiali e pure con stili di divertimento spinti ben oltre il funghetto trallallà, ogni riferimento agli amici di mio cugino è puramente casuale.
Torniamo ai miei nuovi "amici" raccattati dal bordo della strada, e al mio arrivo alla loro casa: Descrizione della casa di questi, in zona 2 di Londra: 3 Piani, 10 inquilini, 1 megasoggiorno adibito ad uso comune, 1 cucina, 2 bagni, 2 gatti. In quella camera da letto eravamo in 10: A parte io che ero ovviamente
l’unico italiano, c’era una ragazza francese con il suo ragazzo inglese, uno studente universitario algerino, una cameriera spagnola, due omosessuali portoghesi che facevano coppia, un messicano manager di un ristorante, e per finire un viado brasiliano e il suo marito! Mi sono quindi ritrovato in un autentico "circolo culturale", un’impagabile immersione di punti di vista e mentalità così diverse sul nostro mondo, e portate da esponenti di estrazione culturale e mentale di diverse parti del mondo, ognuno a Londra perchè deluso dalla propria nazione e ognuno a suo modo aperto come un libro a tutti gli altri .. E’ stato un accordo di violini, un viaggio verso lo spazio infinito, un saltare dalla politica italiana all’origine delle magliette francesi a righe rosse e nere, a come gestire un ristorante a Londra, alla croce di Swarovski del Madonna Confession Tour 2006, al luogo comune del Brasile come paese del calcio e del carnevale. Il nostro "viaggio" spirituale senza droghe, dal quale mi ero promesso di scendere prima delle 2, in realtà ci ha portato tutti alle 6 del mattino in cucina a tostare fette di pan-carrè con la Nutella, e di lì a poco sul pullman verso London Bridge, dove ci saremmo separati, e durante il lento rientro dal finestrino vedevamo il sole farsi spazio attraverso l’ormai flebile notte londinese..
Poi una volta giunti alla stazione di London Bridge erano quasi le sette e così ci siamo detti: Ma perchè aspettare il secondo pullman per andare a casa se alle sette e mezza apre la metro? Ed è così che abbiamo salutato la fine di una notte speciale seduti fuori dalla stazione di London Bridge, mentre mangiavamo delle briosche al cioccolato appena sfornate e sorseggiavamo un fumante caffelatte, e come dei perfetti barboni ci stringevamo per il freddo socchiudendo gli occhi davanti ai primi raggi del sole che ci accarezzavano il viso .. e quello è stato il mio pure morning, ed è stato fantastico e avrei voluto che quel momento non finisse mai, perchè sapevamo che ognuno di noi nel contesto della società da cui proveniva era solo un disadattato, ma in quel momento, seduti insieme e con la schiena contro la saracinesca della stazione, stretti dalla morsa del freddo, eravamo un invidiabile gruppo di amici insediati con successo in una capitale straniera. E nondimeno, finalmente adattati.
 

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