Di cosa possiamo parlare in questo freddo dicembre londinese?
Per scaldarci potremmo ad esempio scatenare un flame e discutere della differenza tra poliziotti arroganti ed italiani medi. Parliamo ad esempio di quella studentessa italiana che é finita sulle pagine dei quotidiani online britannici ed italiani (ma soprattutto italiani) per essere stata arrestata dopo aver filmato alcuni edifici pubblici attorno alla stazione di Farringdon.
Ne si puó ampiamente leggere notizia sul Corriere dove l’articolo recita: “Arrestata secondo le leggi anti-terrorismo, tenuta in cella per cinque ore e poi multata, semplicemente per aver filmato alcuni edifici”.
Notizia che riempie la bocca, peccato che sia – come da tradizione italiana- falsa o incompleta. Bisogna leggersi tutto l’articolo o passare al piú affidabile articolo originale del Guardian (Che recita: “Studentessa italiana RACCONTA di essere stata arrestata dopo un filmato per divertimento”) per apprendere che la storia forse non é cosí semplice.
Innanzitutto bisogna chiarire che la ragazza é sí stata portata in centrale e trattenuta per 5 ore, ma non per avere scattato fotografie inoppurtune ad edifici importanti bensí per avere prima guidato la sua bici in una corsia contromano, poi per avere filmato l’ubicazione delle telecamere di sicurezza del centro direzionale di Paddington, poi avere rifiutato di collaborare con la polizia e di mostrare il filmato, poi rispondendo in maniera evasiva ed arrogante ai poliziotti che le chiedevano informazioni. E’ stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale, non per avere filmato alcuni edifici. Ma questo non é certamente sufficiente ad ammorbidire il processo di additamento dei poliziotti britannici cattivoni, Fabio Cavalera – sempre sulle pagine del corriere – titola addirittura “I poliziotti fuori di testa” e poi all’interno dell’articolo aggiunge “In questi giorni i quotidiani britannici sono molto attenti alle vicende di casa nostra. Fanno bene a tenere alta l’attenzione sulla libertà di stampa e sulle libertà civili. E ‘ un sacrosanto dovere dei mass media. Ma se guardassero anche a ciò che accade sotto le loro finestre avrebbero di che scandalizzarsi. Forse di più.”
Giá, peccato che se qualcuno avesse un minimo di consapevolezza delle leggi britanniche capirebbe che i poliziotti in questione non hanno fatto altro che il loro dovere ed anzi ci sarebbe stato da scandalizzarsi per il contrario. Come la maggior parte dei fotografi londinesi (amatoriali o professionisti) ben sa non é affatto raro trovarsi a dover fornire spiegazioni ad agenti di polizia che ti ‘beccano’ a fotografare siti sensibili. La maggior parte di questi fotografi  – tra i quali rientra il sottoscritto – puó testimoniare che con un briciolo di cooperazione e di rispetto per la carica che queste persone ricoprono si puó scoprire che é il fotografo ad essere in errore nel compiere tali fotografie ed é nei diritti e doveri del poliziotto prima informare di ció ed in seguito assicurarsi che l’incolumitá nazionale non sia a rischio accertandosi del motivo di tale interesse verso il soggetto fotografato. Trovarsi a leggere di storielle di italiani medi che si divertono a fare il gioco del ‘lei non sa chi sono io’ per poi piangere di essere stati abusati psicologicamente fa ridere i polli, un po’ come il puntuale racconto dei parenti italiani che rientrano in Italia indignati perché la loro irrinunciabile battuta del “Ah ah ho una bomba in valigia” proprio di fronte al security-check ha scatenato la perquisizione dell’intera famiglia con relativo ritardo generale dell’imbarco. Non gli riesce proprio di capire come sia giustificabile un tale livello di severitá in una cittá dove 52 civili sono stati fatti saltare per aria sulla via verso il lavoro in un attentato terroristico soltanto quattro anni fa. Eh no, é molto piú soddisfacente e moralmente appagante dire che i poliziotti britannici sono ‘fuori di testa’ -mentre magari quelli italiani si comprano con un piatto di pasta- piuttosto che ammettere che quello che loro additano come l’irrinunciabile arroganza britannica non é altro che la scusa per giustificare l’irrinunciabile arroganza italiana.

549 comments to Arroganza Italiana ed Orgoglio Britannico

  • Rogad

    Hm..la ragazza in questione, cosciente o meno del fatto, ha esercitato i suoi diritti. Secondo la legge inglese “even without any particular suspicion, an officer can walk up to someone and pose questions – provided they do not induce cooperation by coervice means. This does not mean that the person has to answer the questions; without reasonable suspicion, the person can simply walk away.”
    http://www.legal-database.com/consensual-encounters.htm

    Qui non si parla di poliziotti, ma di PCSO, Police Community Support Officer, cioè di comuni cittadini (civili) che ottengono una parte dei poteri normalmente concessi alla polizia.
    Il pretesto del PCSO per cui la ragazza poteva essere fermata (detention, poi sfociato in arresto per public order offence all’arrivo della polizia) per aver condotto la bicicletta contromano è, a mio parere, petty e pretestuoso, nonchè coercitivo.

    In questo caso non mi sembra vi fossero elementi per far pensare che la tipa in questione fosse una terrorista, e la ragazza aveva tutto il diritto di far presente questo al PCSO e di rifiutarsi di mostrare le foto della sua macchina fotografica. È una semplice questione di privacy, che la legge inglese ha sempre avuto a cuore, per lo meno prima del Terrorism Act (ancora tanto dibattuto nello UK).

    La ragazza è stata arrogante e non cooperativa, ma gli agenti devono saper trattare con questo tipo di persone tanto quanto con quelle gentili e disponibili.
    I PCSO esistono per evitare i crimini, non per punire l’arroganza.

    Tutto ciò verrà comunque esaminato in un’inchiesta interna – sarà curioso leggerne il responso, dopo che i media hanno raccontato la vicenda dal loro punto di vista. Da lungo tempo, anche ben prima dei furiosi scontri degli anni ’80, i media e il pubblico inglese hanno una particolare diffidenza nei confronti della polizia – quest’ultima ha lavorato duramente negli ultimi anni per risollevare la propria immagine, ed episodi come questo non la aiutano certo a riavvicinarsi al cuore della gente.

  • Ma chi registrava, la ragazza o i poliziotti?

  • ho visto il video e mi veniva voglia di prenderla a sberle, quella lì!

  • lily84

    Marcos, si si può fare benissimo!!!! e se viene avvicinato da uno di questi individui, inventati un’altra nazionalità e fai finta di capire la lingua : )

  • Guarda, se quella tipa avesse risposto con quel tono e quell’atteggiamento ad un poliziotto italiano che le chiedeva perchè stava filmando le telecamere di sicurezza di un centro direzionale vicino a Forte Braschi, mi sa che due settimane in rianimazione non gliele levava nessuno.

    Comunque la tipa ha *ovviamente* mirato a provocare, studia in non so che scuola di cinematografia sperimentale e supercazzola prematurata, e tutto sommato fornire argomenti alla polemica della BBC e del Guardian contro la polizia inglese e la normativa sulle foto ai luoghi sensibili era un modo a buon mercato per ritrovarsi il nome pubblicato sui giornali, soprattutto se poi nell’intervista al Guardian il filmato fatto per divertimento diventa “un progetto di cortometraggio”

  • Marcos

    vi posso fare una domanda? io vorrei venire a Londra ma sono preoccupato dalla prensenza di molti italiani medi che infestano la capitale inglese. vorrei sapere se si può vivere una vita serena senza avere a che fare con questi individui. mi potete rispondere.

  • lily84

    anche a me non si apriva più il tuo sito, avevo paura che fosse stato il governo italiano a chiudertelo, visto che vogliono limitare anche internet : )

    guarda, io gli italiani all’estero, e sopratutto a Londra, li arresterei tutti, solo per l’atteggiamento che hanno. Non per niente, tutti prendono in giro gli Italiani, dovresti sentire la mia amica della Mongolia che lavora allo Stables Market, che imitazione PERFETTA che fa dei clienti italiani… da uccidersi dalle risate.

  • Sempre meglio collaborare con le polizie straniere, in fondo sei a casa loro e se non sei un idiota, generalmente non succede mai nulla.

  • leo

    Il “coooome ooon…” era davvero odioso…pura strafottenza…ammiro enormemente la calma e la dignita del poliziotto inglese…credo che in italia non avrebbe reagito alla stessa maniera composta…ma questa è un altra storia e la si dovra raccontare un’altra volta… 😉

  • mauri

    Proprio quel suo ‘come oooooon’ dimostra quanto sia italiana e soprattutto quanto voglia fare l’italiana strafottente all’estero. Han fatto bene ad arrestarla.

  • Michela

    Anche io ho visto il video… posso capire che una persona non conosca i suoi diritti/doveri in merito, ma sarebbero bastati solo un pò di buonsenso e collaborazione da parte della ragazza, innanzitutto per rispetto verso il paese che la ospita e le sue regole, che se sono state fatte ci sarà un motivo (ancora oggi è uscito questo: http://www.timesonline.co.uk/tol/news/uk/crime/article6962867.ece).

    P.S. mi presento, visto che è il mio primo post: ovviamente disadattata e fiera di esserlo, purtroppo ancora in Italia, ma aspirante suddita di Her Majesty dalla prox primavera (e naturalmente seguace del sito)!

  • leo

    Carissimi…
    Mi è successa ESATTAMENTE la stessa cosa qui a parigi, mentre per motivi di lavoro fotografavo l’interno della Gare du Nord (dove tra l’altro arrivano e partono gli eurostar da e per Londra)
    Un poliziotto mi si è avvicinato e mi ha chiesto spiegazioni. Ho semplicemente spiegato e mostrato le foto come da sua richiesta. Tutto si è svolto in maniera cortese e civile senza drammi e addirittura con un “buon lavoro” finale.
    Non credo ci sia altro da aggiungere…

  • Emy

    Scusate il doppio post e il refusino (a an Englishman).

  • Emy

    Ottima analisi, Matteo. Concordo con te punto per punto. Splendido post.
    Emy

    (who knows exactly what you’re talking about
    after ten years with a an Englishman)

  • Emy

    Ottima analisi, Matteo. Concordo con te punto per punto. Quanto hai ragione! Splendido post.
    Emy

    who knows exactly what you’re talking about
    dopo dieci anni di vita con un inglese.

  • Purtroppo è per gente così che gli italiani vengono etichettati male. Io vedo con i miei colleghi fiorentini. Si sono trasferiti in Svizzera e non fanno altro che comportarsi come fossero a casa loro. Criticando ogni legge e normativa che c’è qui da noi, e dicendo che loro non la rispettano perchè in Italia non funziona così. Ma io dico…se vuoi fare come a casa tua…perchè non ci resti?
    una cosa che odio e chi va in qualsiasi altro paese senza rispettarlo. Io quando sono all’estero cerco sempre di adattarmi e di rispettare il paese che mi sta ospitando…mi sembra il minimo! io dico sempre, il rispetto prima…poi arriva tutto il resto.

  • OBY

    wellness: Devi assolutamente guardare l’articolo del guardian (quello che ho linkato nell’articolo), c’é tanto di intervista alla ragazza con la sua spiegazione e la registrazione della discussione tra i poliziotti e la ragazza, quello mostra perfettamente cosa intendo!

    Carlo: Tutto sistemato, non c’era niente di pericoloso sul sito in sé, era un problema dell’host, risolto in nottata.

  • wellness

    hanno fatto bene..me la immagino io, la solita cretina italiana che pensa di essere in italia anche quando è a casa d’altri…

    ma perchè sta gente non la internano a casa loro ?? ovviamente in italia…

  • OBY

    Ecco quel che succede quando fai informazione!

    Grazie per l’info, ci sto lavorando.