Questa mattina appena giunto sul lavoro faccio per accedere all’edificio dal parcheggio sotterraneo per rendermi conto che una luce rossa sul lettore del badge mi vieta l’ingresso.
Prendo le scale di emergenza e salgo al primo piano ma ancora una volta non riesco ad entrare. Salgo al secondo piano. Poi al terzo. Nessun successo. Ripercorro i miei passi e tento di entrare dall’entrata principale ma ancora una volta il badge non mi lascia passare oltre le barriere. La gentile signorina alla reception prova la mia tessera sul computer e mi conferma che l’accesso mi é stato revocato. Nel mondo finanziario questo é il sintomo di una sola cosa: ‘redundancy’, il licenziamento in tronco.

Vi giuro, mi sono stupito di me: ero contento! Non ho saputo resistere all’eccitazione del momento. Mi sono detto: che bello, sono anche io redunant come tutta quella gente.. sono senza lavoro anche io.. chissá che bel post scrivo stasera.. posso cercare un altro lavoro.. magari poi cambio casa.. posso spostarmi in un’altra zona di Londra.. oppure perché no potrei cambiare cittá.. potrei prendermi un periodo libero per viaggiare in Europa.. o potrei andare a fare opera di volontariato in Africa.. o potrei andare a San Francisco a trovare Jessie e vedere se mi ospita un po’ a casa sua.. peró devo trovare qualcuno a cui lasciare la mia roba..
Insomma mi sono trovato a sognare ad occhi aperti come un bambino fuori dal cinema, mentre attorno a me impiegati infreddoliti si affrettavano ad entrare nell’edificio con il loro caffe di Starbucks sotto mano ed io li guardavo un po’ come la mucca che guarda i treni passare. E sí che il mio lavoro mi piace anche!!

Ho ovviamente dovuto chiamare security prima di tutto per chiedere un motivo ufficiale per la cancellazione del mio pass, e soprattutto per chiedere di portarmi la mia guida turistica della Polonia che avevo lasciato sulla scrivania e avevo pagato ben 17 sterline!
Mi risponde il capo della security (quello del post famoso) che mortificato mi spiega che il mio pass é disabilitato perché tutti i pass scadono dopo 3 anni e ieri sera si é dimenticato di rinnovarmi l’accesso. Cioe significa che lavoro dove lavoro da 3 anni!
Sono rimasto un po’ deluso e anche un po’ sconvolto: Come é possibile che io abbia lavorato nello stesso posto per 3 anni?!? Ma sopratutto: Come é possibile che tutto quello che le persone normali cercano disperatamente a me non sembra interessare?? Diamine parliamo delle sicurezze della vita: Il posto fisso, il legame sentimentale, il mutuo, il gatto, i figli, la suocera..
Macché. Il motto della mia vita praticamente é: datemi un aereo che io ci salgo. Ci si potrebbe fare uno striscione pubblicitario.

9 comments to Datemi un aereo che io ci salgo

  • AlmostDone

    Ahahah sei un grande! Piu’ post leggo piu’ mi rendo conto che condivido quasi tutto quello che dici… da buon disaddatato londinese anch’io… PhD quasi finito e in cerca di nuovi orizzonti, o forse no. Poi in fondo a Londra nn si sta cosi’ male… Chi vivra vedra’. grazie per esplicitare il pensiero di (spero) molti di noi!

    D

  • Lori

    Che bello trovare finalmente cinque minuti per leggere un tuo post! 🙂 ho avuto un attimo di panico al punto “peró devo trovare qualcuno a cui lasciare la mia roba..”….e la mia roba!!!!!! 🙂 come sai, ti capisco perfettamente, anche se alcune di quelle cose io si’ le cerco…ma il mutuo e il lavoro fisso non sono certo una di quelle. Non vedo l’ora di rivederti per il nostro solito scambio di impressioni sulle nostre vite da misfit. Un bacio enorme!

  • DarkStalker

    Pensa un po’ che io sono stato licenziato sul serio e prendero’ l’aereo, oddio solo per andare in un’altra regione a firmare un contratto. Beh……. un passo alla volta ROTFL.

  • graz

    non so Oby, ma se ti metti nei panni di chi non ha una stabilità (economica soprattutto)non credo ti piacerebbe. parli così perchè non hai legami, familgia, persone a carico. a tutti piacerebbe reinventarsi una vita dopo anni di routine..ma come tante cose che si desiderano, non sono il massimo quando si realizzano.
    saluti

  • Quindi niente licenziamento in tronco…niente rivoluzione della vita, africa, ecc… solo una banale disguido nelle comunicazioni.
    Ti sarà sembrato di tornare a casa per un istante. E’ un infortunio che fa tanto “Italia”.

  • “Come é possibile che tutto quello che le persone normali cercano disperatamente a me non sembra interessare??”
    appena questa domanda è scivolata tra i miei occhi ho avuto una sorta di sussulto. ho sorriso. amaramente. perché ormai mi pongo questa domanda (articolata esattamente nello stesso modo) da mesi senza però trovare una risposta sensata. trovo qua e la pezzi di di una realtà che non vorrei. la cosa che mi fa piu sorridere è che io per “anni” sono andato alla ricerca affannosa di una “serenità” che credevo fosse vitale ed ora mi da tutto a noia. sono ad un passo dal finire quello che avevo cominciato e mi ritrovo senza la minima voglia di completarlo.

    …e mi ritrovo a pensare sempre la stessa cosa: “tutto questo non mi basta.”

    vorrei essere altrove.
    e forse non è poi cosi importante sapere il perché.
    almeno spero.

  • In fondo forse è meglio così no?
    Io mi sarei preso uno spavento della madonna..

  • ma dai, se ti facevano redundant ti davano almeno un mese di preavviso, ti dicevano qualcosa, facevano una festa d’addio…

  • luigi

    Però di è preso uno di quei coccoloni che ti porti dietro perfino sul letto di morte… B)

    ciao e sentiamoci appena puoi