immigrationLa popolazione Britannica é cresciuta nel 2008 di 408mila unitá, portanto il numero totale dei residenti a 61 milioni.
E’ la crescita piú grande registrata dal 1962. E’ vero che la gente vive un pochino piú a lungo, ma bisogna anche considerare le nascite e gli espatri contro le morti e l’immigrazione. Soltanto le nascite ammontano a 800mila unitá con un incremento di 33mila unitá (la metá di questo incremento é dato da parti di madri nate fuori dall’ UK)

Le persone che sono giunte sul suolo britannico meno quelle espatriate sono 118mila, il livello piú basso dall’apertura delle frontiere con l’Europa. Secondo il controllo immigrazione questo é un successo che prova che chi immigra nel Regno Unito lo fa per lavorare e soltanto se sotto effettivo bisogno della nazione, mentre sono sorte diverse critiche da chi sostiene che ci sia un “mondo sommerso” di immigrazione illegale e che l’effettivo tassi di immigrazione (clandestina e non) ammonti a mezzo milione netto l’anno, e che le statistiche ufficiali riflettono solo gli “onesti” che sono stati colpiti dalla crisi finanziaria e sono tornati a casa.
A supporto di questo ci sono i dati dei parti in ospedale: se nel 2001 i parti di madri britanniche ammontavano all’85% questi ammontano oggi al 75%, in lento e costante calo ..

Insomma anche per l’UK il problema dell’immigrazione é sempre attuale, seppur il focus della nazione non sia quello di fermare il fenomeno quanto quello di impedire l’immigrazione clandestina e favorire quella che supporta l’economia del paese (studenti e lavoratori che si fermano per qualche anno prima di tornare a casa). Ad ogni modo le aspettative di crescita per il paese sono di raggiungere quota 70 milioni di residenti entro i prossimi 25 anni.

Guardando in Italia cosa scopriamo invece?: Secondo la banca dati del CNEL sull’immigrazione in Italia (dati ufficiali pertanto non realistici) su 4 milioni di “soggiornanti” di cui l’Italia é a conoscenza.. solo due milioni e mezzo hanno un visto lavorativo.
E gli altri, tutti studenti? Non proprio. Ad esempio ben 775mila (la piú grande percentuale della lista) si troverebbero in Italia per “turismo”, di cui 400mila “turisti” provenienti dalla Russia, 120mila dalla Cina, 60mila dal Marocco. In UK si lamentano, ma immaginate il mondo sommerso che ci deve essere in Italia.

4 comments to Immigrazioni a confronto

  • imkeutrthanu

    Sono due paesi un tantino differenti…che borghese europeo vuoi che abbia interesse a venire qui per lavorare? hehe…un appassionato d’arte forse…il problema con l’immigrazione secondo me è che non ci si puo’ fare un bel niente,soppttutto con la posizione che ci ritroviamo. E’ un fenomeno vecchio come il mondo e noi abbiamo la sfortunezza di essere nel posto in cui siamo messi con lo stato che abbiamo.

  • In Italia essere clandestino la maggior parte delle volte è una scelta forzata, per uno straniero. Per un permesso di soggiorno, nonostante si abbiano tutte le carte in regola, bisogna passare l’inferno, appuntamenti, lettere, telefonate, molto spesso si arriva ad aspettare anche un anno e quando lo si riceve, è già scaduto ed è necessario ricominciare tutta la trafila di nuovo. Giuro, se fossi straniera in Italia mi passerebbe la voglia di farmi un permesso di soggiorno, a queste condizioni. Tanto alla fine, clandestini o no, gli stranieri in Italia fanno comodo, sennò chi fa le pulizie, chi accetta di lavorare in nero pure di guadagnare qualche soldo, chi lavora in fabbrica o in mezzo ai campi sotto il sole 12 ore al giorno?!

    Che poi la politica colpevolezzi i clandestini dicendo che sono tutti criminali, invece di ammettere che è la giustizia in Italia che non funziona e che per questo siamo il paese dei balocchi per tutti i deliquenti d’europa, è un altro discorso….

  • In definitiva agli italiani i clandestini fanno comodo.
    Noi vogliamo braccia, non persone…

  • Hai colto il punto, la maggiorparte dei “clandestini” arrivano con visto turistico o via terra..
    Le carrette del mare sono le più visibili, ma percentualmente quelle che incidono meno..