law-schoolOgni tanto si scopre che anche nel Regno Unito qualche cosa non funziona.
L’attuale governo si é infatti appena “accorto” che la legge creata nel 1984 (dal governo della Signora Thatcher) con lo scopo di classificare e permettere la vendita di film e videogiochi in base all’etá consigliata non é mai stata ufficialmente presentata alla commissione europea e pertanto mai entrata in vigore. Oooops.
Ovviamente stiamo parlando di un buco legislativo enorme: significa che dozzine di casi giudiziari relativi a negozianti che hanno venduto videogiochi e film vietati a minorenni si vedranno improvvisamente scagionati da ogni accusa in quanto il fatto non é reato, e la legge ora sottoposta alla EU verrá attivata soltanto tra tre mesi.
Scandalo e raccapriccio si sollevano dai parrucconi e bacchettoni che occupano le file del parlamento britannico: “La vostra amministrazione fa cagare!” urlano di qua, “Fate cagare voi che avete rivisto la legge nel 1993 senza accorgervi!” rispondono di lá, “Ed ora chi proteggerá mio figlio dai videogiochi violenti che tenteranno di entrare in casa e inserirsi nella console da soli?” domandano i genitori in preda a sudorazione fredda e palpitazioni.

Insomma sembra tutto assurdo, eppure se ci pensate ci troviamo in uno stato di curiosa anarchía: i negozianti infatti non sono piú tenuti a rispettare le etichette che vietano la vendita di film e videogiochi violenti ai minori, praticamente possono vendere tutto a tutti senza paura di venire sanzionati, ed i produttori di film e videogiochi non sono piú tenuti a sottoporli per classificazione (per lo meno entro i prossimi tre mesi).
La notizia é stata riportata in pompa magna dal Times che dall’alto della sua iperconservatorietá titola qualcosa come “Buco nella legge sulla violenza audiovisiva del 1984 lascia i nostri figli non protetti”. Non protetti… Come a dire che lá fuori c’é un esercito di genitori che hanno l’abitudine di lasciare il figlio davanti alla TV tutto il giorno senza controllare cosa questo sta facendo e men che meno domandarsi con quali soldi si é comprato l’ultimo giocone da 45 sterline per una console dove nessuno si é preso la briga di attivare il blocco genitori…

Ma aggiungiamo un po’ di carne al fuoco:
Questo evento ha attizzato l’eterna fiamma dell’odio dei Britannici verso l’Unione Europea (non bastava il partito anti-europa) che adirati si domandano che senso abbia creare una legge indirizzata al proprio paese e scoprirla invalida perché senza previa autorizzazione di un paese estero. Han ragione. Poi qualcuno potrebbe fargli notare che se in 25 anni non si sono accorti di una legge non valida forse di un controllo effettivamente ne avrebbero bisogno.

Intanto il dipartimento per la cultura e lo sport assicura che non sará possibile alle persone precedentemente condannate da questa “legge non legge” modificare le loro sentenze o richiedere un rimborso. Balle. In realtá tutti aspettano che un condannato apra una richiesta di appello (in quanto condannato senza un reato) per vedere cosa il giudice di turno decide. Pensate ai rimborsi di 25 anni di processi da annullare … (!)

Il mondo dei videogiochi invece (=io) osserva la notizia con gli occhi della curiositá: sappiamo benissimo che i minorenni giocano a GTA e Resident Evil forse anche piú dei maggiorenni .. in base alle variazioni di vendita su prodotti violenti sará interessante notare quanto i genitori e quanto i negozianti decidono a cosa far giocare i nostri figli. Non mi espongo invece sui film porno… tanto questi sanno giá tutto a 14 anni!

Comunque, un messaggio finale ai bacchettoni che si vogliono staccare dall’Europa: Cari bacchettoni inglesi, non preoccupatevi, noi italiani vi capiamo perfettamente! Anche l’Italia non presenta mai le leggi alla comunitá europea ed anche lei é perfettamente in grado di legiferare per sé stessa, e guardate come la giustizia funziona bene!!

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