Caro amico inglese

Caro amico inglese, la situazione italiana é tristissima. Io credo che dopo gli eventi degli ultimi giorni/settimane sia ormai morto anche ogni minimo barlume di speranza che si possa uscire dalla situazione da terzo mondo che ci siamo ormai ritagliati addosso direi meritevolmente. Le notizie dei giornali sono sempre quelle, cambia solo il nome della persona ed il titolo potrebbe essere prestampato. Quando non c’é tempo per riportare nomi é sufficiente scrivere “Il Governo é in crisi” o “Bufera sul Governo” e l’articolo potrebbe essere anche generato con motore automatico, insomma tipo oroscopo. Quando c’é da parlare di tematiche sociali di attualitá é sufficiente dire “La chiesa si oppone”, “La chiesa ammunisce”, “Il Papa contro l’aborto” e cosí via, quando c’é da parlare di cronaca é sufficiente dire “Terribile atroce massacro con mutilazione sanguinolenta multipla”, mentre quando c’é da parlare di “arte e spettacolo” (come osano ancora chiamarlo), é sufficiente titolare “Sí, sono stata a letto con X e mi é piaciuto”, “Lo scandalo dell’estate é il mio ma non me ne vergogno”, “Non sono una peccatrice ma amo il vizio” e il servizio é pronto, basta cambiare le parole chiave. L’Italia é economicamente equiparata a stati come l’Ucraina o la Lettonia, con la differenza che se dovessimo bilanciare la differenza delle dimensioni territoriali e del numero di abitanti alloro loro sarebbero economicamente molto piú potenti di noi.
L’Europa crede che siamo un repubblica ma in realtá la nostra é una finta monarchia: abbiamo un Papa che ha uno spazio in TV superiore a tutti i politici e magistrati messi insieme, che manovra politica e popolo, riesce persino a destare appoggio quasi unanime per una intera settimana a seguito di una vittimizzazione dopo aver lui stesso rifiutato un pubblico invito. In quanto ad aziende italiane, quelle che non sono state ancora esportate sono statali e in passivo, persino la nostra prima azienza nazionale, la mafia, é stata esportata con successo in quasi tutti i paesi della comunitá europea. La corruzione é il cardine del nostro mercato, la concussione il nostro metodo di scambio, la diffamazione il mezzo di parola, gli indici di fiducia verso la politica sono ai minimi storici (vorrei vedere in faccia quel 20% di italiani che dice di avere ancora fiducia nei nostri politici!) eppure nessuno muove un dito, tutti osservano con diletto il quotidiano teatrino della casta forse per vedere dove va a finire la storia di questo paese tutto da rifare. E intanto il tempo passa, le generazioni si susseguono, nel popolo come nella politica, e noi fermi invecchiamo osservando un mondo che si evolve senza di noi, in attesa di una utopica rivoluzione che nasca da giovani troppo impegnati a fare tronisti e veline, e adulti succubi dell’ennesimo scandalo politico-calcistico.
Questo, caro amico inglese, é il mio paese. E per quanto tu possa dire che ogni paese potrá avere i suoi problemi, io preferisco il tuo che se deve ti accoltella con sinceritá, piuttosto che il mio che ti lascia in vita ma svuotandoti di ogni sentimento.

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