Il paese dei nonni

Preparatevi ad incazzarvi (con chi volete voi), dopo quello che ha scritto stamattina il Timesonline sul nostro paese. Questo articolo cita che "secondo gli stardard del G8 l’Italia é una nazione di ottantenni che viene eletta da pensionati settantenni", che "i leader politici sono i piú vecchi d’europa (Prodi 68, Berlusconi 71, Napolitano 82) e che non c’é da stupirsi se il governo italiano é INCAPACE di adattarsi al mondo moderno, come ogni governo governato da NONNI". Viene citata l’acquosa legislazione italiana che propone "leggi antiblogger", in un paese dove dagli idraulici ai capiindustria tutti sono evasori seriali di tasse, circondati da persone come loro che preferiscono sole, vino rosso e tagliatelle a vezzosi grattacapi. Addirittura si ipotizza che l’idea della legge sia nata con il solo intento di oscurare Beppe Grillo, "populista propagandiere di ideali di politica e business piú trasparenti", che sarebbe diventato talmente potente da far paura ai piani non alti, ma altissimi. Grillo é seguitissimo anche all’estero, il suo blog in versione é inglese é forse anche piú seguito di quello in Italiano, é studiato da politici e giornalisti per la sua unica dote di muovere masse di giovani dalle case alle piazze con una pagina di testo, e che dire quindi dell’articolo del Times, dobbiamo credere che tutto il fumo intorno alla legge "imbavaglia-blog" sia stato un fuoco di paglia attizzato dallo stesso Grillo o che l’incapacitá dei nostri politici abbia proposto una legge ingenuamente inconsiderante della forma di informazione italiana a piú ampio sviluppo? I "nonni", come li chiama il Times, non sanno neanche da che parte cominciare per capire la rivoluzione che sta nascendo da noi giovani, da noi blogger, da noi italiani con le palle piene. Una rivoluzione che hanno iniziato a percepire flebilmente solo quando Grillo ha alzato la voce, ma che stupidamente collegano a lui come origine. Poveri ingenui.

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