La strage di Duisburg

Immagino che siate giá stati raggiunti dalla notizia della strage di Duisburg avvenuta ieri notte, dove un regolamento di conti della ‘Ndrangheta calabrese ha mietuto 6 vittime in una fredda sparatoria compiuta nel mezzo di un compleanno in un ristorante italiano. A leggere i giornali sembra che sappiano tutti i retroscena: i dissapori sembra fossero iniziati nel 1991 alla festa di San Luca dove i giovani delle rispettive famiglie si erano insultati e lanciati uova innescando una lite che aveva lasciato due morti e ne aveva promessi molti altri (ma una partita a carte no?). Ora, quello che i giornali italiani non dicono, é come all’estero ci vedono per questo evento: mentre la BBC riporta un comunicato molto telegrafico, un bel giro sul sito del Times ne da invece un buon quadro: La ‘Ndrangheta non é famosa come Cosa Nostra o la Camorra poiché basa i suoi giri d’affari su traffico di droga e d’armi e raramente opera fuori dai confini italiani, tuttavia ecco che dopo quest’episodio in molti hanno rizzato le antenne. "Il capo della federazione della polizia di Berlino ha dichiarato che la popolazione deve sapere che 10000 emigrati calabresi sono legati alla N’drangheta, e che l’80% della cocaina circolante in Europa passa dal porto calabrese di Gioia Tauro prima di essere smistata". Pertanto agli occhi dei tedeschi noi stamattina non solo siamo artefici di aver impennato il tasso di morte da arma da fuoco in un paese statisticamente immacolato, ma siamo anche i responsabili della morte di milioni di clienti della nostra droga e armi da fuoco. Attenzione che sto generalizzando non per mio punto di vista personale, ma perché sono certo che in molti stamattina la staranno pensando cosí, perché se giá esisteva per concezione collettiva un legame Italia=pizza+mafia oggi quel legame si é rafforzato in Germania ed in Europa. Se lavorassi nel mercato del cinema da stasera darei un’occhio alle vendite del film "Romanzo Criminale", specialmente fuori dai confini italiani.

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