Strumentalizzazioni, sentimenti, ed illusioni

Uno dei piú grandi business della nostra societá é diventata da qualche anno a questa parte la strumentalizzazione dei sentimenti (ma si potrebbe anche discutere con chi dice che c’é sempre stata), specialmente da quando questo viene fatto con consapevolezza ed ammissione e pertanto esagerazione. E’ tutta un’illusione,  un gioco di prestigio, e ne sanno qualcosa gli italiani e ne sa qualcosa ad esempio Studio Aperto che con l’eleganza e la leggiadria di un ballerino russo balza tra cronache di famiglie spezzate a suon di coltellate e la preoccupante escalation di cellulite di Britney Spears o le vacanze al mare di Paris Hilton. Non é ovviamente un trucco noto ai soli media italiani, anzi, vi ho giá riportato le furbe trovate inglesi per chiamare pubblicitá su lacrime e scandali, e ad oggi sembra che tutto sia diventato lecito pur di appagare fameliche iene che additano tale grottesche manipolazioni peró infondendogli denaro e vita nel contempo. Ieri qualche giornale ha riportato la notizia di un padre di famiglia ucciso da un gruppo di vandali mentre si trovava nella sua auto, tutto sommato blandamente (dopotutto quante notizie del genere si sentono ogni giorno?) ma da quando la famiglia ha rilasciato la lettera ("la famiglia ha rilasciato" é quello che dice il giornale, io ci andrei coi piedi di piombo) che la figlia ha scritto al padre mentre questi moriva in ospedale ecco che oggi tutte le prime pagine dei giornali (trash) non parlano d’altro e la faccia di questo signore é oggi piú popolare di quella della regina. E io mi dico, d’accordo pubblicare la lettere se proprio non hai la voglia di tenere il tuo dolore per te o magari speri di far capire a qualche ragazzo con problemi mentali che uccidendo qualcuno causi sofferenza, ma da qua a pubblicare un articolo che condisce "l’ultima lettera di una figlia DEVASTATA (manco fosse la cittá di Falluja)" e "la triste lettera verso un VERO EROE (cosa ha fatto a parte essere padre?)" e tanti altri commentini che fanno leva sui sentimenti e accompagnano la lettura della stessa come fossero intermezzi pubblicitari per uno che muore…veramente…i media ti rivoltano come un calzino, ti creano santo e peccatore a seconda di che personaggio hanno bisogno per creare la loro storia, e si muovono pure uniti e compatti come un esercito di illusionisti ciechi.

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