Io posso smettere quando voglio..

Queste sono le nuove immagini che verranno stampate sui pacchetti di sigarette per persuadere i fumatori piú incalliti ad abbandonare il loro pericoloso viziaccio: nella prima si vede il corpo di una persona sul lettino di un obitorio, nella seconda l’effetto che il fumo prolungato causa ai polmoni (che bello nella seconda sembra quasi di vedere una caldarrosta), e queste verranno accompagnate da 14 nuovi messaggi che colpiranno diversi punti psicologici di uomini e donne: l’abbassamento della fertilitá, l’otturazione delle arterie, l’invecchiamento della pelle. Un sondaggio ha rivelato che il 70% degli adulti crede che questi avvertimenti siano effettivi nel far capire i rischi che si corrono fumando, ma quel che penso io é che la cosa si fermi qua, e che a tutti quei fumatori incalliti ai quali questi messaggi sono mirati non interessi particolarmente sapere di che cosa stanno morendo, visto che il commento che si solleva sempre é "mia mamma ha 80 anni e fuma da 79 anni un pacchetto al giorno e sta benissimo.." oppure "quella rincoionita della nonna aveva 90 anni ed é morta di infarto e non di tumore ai polmoni e fumava da quando c’erano i dinosauri sulla Terra.."
La scienza, le prove, le ricerche e le statistiche non funzioneranno mai con chi semplicemente non ci vuole credere, andare in giro con un pacchetto che campa due polmoni marci in copertina puó solo far provare schifo alle persone che diranno "metti via quella foto per piacere!" e non di certo far pensare a chi le compra che quell’immagine potrebbe essere vera dentro di loro. E poi non bisogna sottovalutare il sogno che alimentano le sigarette, il senso di pace, di libertá e di appagamento che regalano, la dipendenza, la figoneria della sigaretta tra le labbra marcata nell’immaginario collettivo da mille film, il senso di sfida che nasce quando sei 14enne, e mille altre cose.. insomma é una scelta ben consapevole che si compie e si rinnova ogni volta che si accende l’ennesimo accendino… Per questo credo che i non fumatori siano persone piú stabili dei fumatori, che hanno bisogno di meno certezze nella vita, che vivono piú con i piedi per terra e forse sono anche piú responsabili. Credo di conseguenza che chi comincia a fumare almeno "da adulto" lo faccia per cercare un amico, un rifugio, una scusa per fuggire da qualcosa, mentre chi smetta da adulto lo faccia sottoscrivendo un gesto di crescita, di consapevolezza, di maturitá, un po come quando si decide di andare a vivere via dalla famiglia. Insomma credo che sia tutto parte di un meccanismo psicologico nel quale la consapevolezza del male causato dal fumo, i soldi, le pressioni delle persone esterne, sono solo l’incipit iniziale e non il vero e proprio motivo del grande passo.
(Questo articolo é dedicato ad Anto, sia mai che smette)

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