Desensibilizzati

 

Insensitive

Insensitive

Mi trovo spesso a girare intorno al mio radicato cinismo. Cominciamo a dare delle colpe, e diciamo una sacrosanta verità: I giovani di oggi sono desensibilizzati. Innegabile. E per forza, con tutto quello che passano i telegiornali nella nostra generazione, ci sarebbe da stupirsi del contrario. In media una volta a settimana, a cena davanti al TG, mia mamma attacca il solito disco: -Eh, ma si potrà, ma dove si andrà a finire, tutti i giorni si sente qualcuno che si ammazza, non c’è più rispetto per gli altri, prima si litigava e adesso ci si ammazza, ma guarda te, la società, e i giovani poi, ma io non so, pure le madri ammazzano i figli ecc ecc-. Qual’è il punto? Che secondo me (prego gli "anziani" di correggermi) i delitti ci sono sempre stati, la gente si è sempre ammazzata, ma forse prima non se ne parlava così tanto. Ora ci sono i telegiornali che vogliono a tutti i costi fare scandalo, modificando le notizie al limite del possibile per renderle l’omicidio il più truce e barbaro possibile ai nostri occhi. Qual’è il risultato? I giovani si desensibilizzano, diventa ordinaria amministrazione. Se poi c’è gente come me che riesce a ridere sulla cronaca siamo messi davvero male. Inutile girarci intorno, parlo di quello che è diventato il mio varietà preferito: "Studio Aperto". Notizia tipica: Un bambino di 3 mesi viene picchiato dai genitori. Il TG5 riporta la notizia: -Il bambino è stato trasportato in ospedale e ha riportato gravi lesioni, un trauma cranico e diverse fratture-. E ora lo stesso fatto secondo Studio Aperto -Il piccolino era stato massacrato di botte, i suoi genitori gli avevano rotto il cranio e spappolato il cervello-. Mia mamma si vergognava di me sentendomi ridere su questa notizia… Forse lei alla mattina non fa colazione con pane e cinismo come il sottoscritto, o forse non ha il bisogno di ridere che invece ho io. O forse non legge le sue disavventure sul blog del figlio .
Citiamo altri casi comici, ricordate quella di "Acquabomber" che iniettava ammoniaca nelle bottiglie di acqua del supermercato? Una bottiglia "inquinata" era stata scoperta da una mamma che stava allattando il bebè; Studio Aperto: -Dopo due poppate, il piccolino è scoppiato in un pianto isterico, e di bere non ne ha voluto più sapere, la madre sconvolta ha chiamato la polizia-. Il TG5 la sera dopo mostra l’intervista alla madre, che contenta come una bambina al luna park commenta:-Appena ho aperto la bottiglia ho sentito odore di candeggina e ho buttato l’acqua-. Fantastico!!
Oppure quando c’era l’infermiera accusata di somministrare veleno ai pazienti, come dimenticare il servizio storico di Studio Aperto con la carrellata in apertura lungo la corsia e la frase ad effetto -In corsia, già la chiamano "L’angelo della morte!"-. Io mi sbellicavo dalla risate, pensando a Kubick che in shining non era riuscito a fare tanto ed in quel momento si stava probabilmente rivoltando nella tomba. Chiaramente tutti sanno che Studio Aperto resta in piedi solo perchè c’è Silvia Vada, che è la colonna portante del giornalismo italiano (Nonchè non a caso oggetto del mio primo intervento in assoluto sul blog). Con lei le notizie di truce cronaca acquistano tutto un altro sapore (e spesso un altro movente, un altra arma, o un altra vittima, ma tant’è). Se oggi oltre che cinico e disadattato sono anche desensibilizzato è anche colpa sua, ma prima che la mia fan esagitata numero uno mi dica con la sua latrinica voce "Ma guarda che se una cosa non ti interessa basta che non la guardi" voglio dire che io Silvia Vada la ringazio!! Non posso non ringraziarla per tutti i bei momenti che mi hai regalato! Il servizio numero uno di Silvia Vada resterà sempre quello di "Vasco Rossi saluta il suo fan", riguardo l’episodio in cui un ragazzo in coma perdeva la vita in ospedale (RTL diceva che il coma era avvenuto mentre andava al concerto, la Cesara sosteneva con certezza che il coma era avvenuto mentre tornavano a casa, e per non andare a litigare, Silvia Vada ha giustamente detto che era avvenuto mentre il ragazzo era al concerto), e al secondo posto "Giuliana Sgrena torna a casa", dove Silvia abbracciava la madre e le chiedeva di piangere per la diretta. Non ne abbiano a male i sensibili ed i puri di cuore, o i soggetti dei servizi in questione i cui drammi vengono usati come fenomeni da baraccone, Studio Aperto è l’antitesi del giornalismo, ma anche la sintesi di una finestra di allegria in una stanza triste, dopo che il cervello non filtra più le storie come eventi (per quelli ci sono i telegiorali veri). Questa è desensibilizzazione. Coscente. Paradossalmente mi spiace pensare che i ragazzi (di cui come Mario Giordano ha statisticamente dimostrato, la maggioranza guarda il suo TG) osservino la cosa invece con serietà, come un compito da fare aspettando che arrivati al tredicesimo minuto dall’inizio del telegiornale, al termine del servizio in Iraq, puntuale arrivi l’annuncio -Ed ora parliamo di Aida Iespica che ci conferma in esclusiva: quest’anno, torna di moda il sexy!- (notizia annunciata veramente). Forse la desensibilizzazione è il prezzo da pagare per attirare i giovani ai fatti di attualità che ci riguardano
 
… o forse lo è ascoltare cosa ha da dire Aida Iespica, chi lo sa.
 

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