Aprile 2006

25 April
Tempus Fugit
Come vola il tempo. Ultimamante mi rendo conto più che mai di quanto è prezioso il tempo libero, di come va sfruttato. Per una persona come me piena di passioni ed interessi è un autentica corsa contro il tempo riuscire ad incastrare ogni ritaglio di tempo libero con qualcosa che voglio fare. Sempre più spesso mi trovo a dover drasticamente scegliere tra due cose, a mio gran malincuore, per la mancanza di tempo necessario per fare entrambe le cose. Innanzitutto per un appassionato di videogiochi come me è un autentico strazio trovarsi circondato da ottimi titoli ma aver anche la consapevolezza di non aver il tempo libero per sottoporre la mia attenzione ad ognuno di loro, poi sono pieno di film interessantissimi che non vedo l’ora di vedere, ma per i quali ho disponibilità di visione di 1:3 (ossia uno ne vedo, 3 ne metto in lista da vedere), non parliamo poi delle relazioni sociali, che sono come le piante e vanno cresciute contantemente con cura per non allontanarci dalle persone a cui vogliamo bene, e quindi ecco telefonate messaggi ed email solo a scopo "informativo della propria vita" alle quali non si può non dedicare il proprio tempo, senza contare i vecchi amici che non si sentono da un po’ che reclamano cene, pizzate, birrette e caffè, e anche loro hanno diritto e dovere di condividere il nostro tempo libero con loro. Poi ci sono gli imprevisti che anche se si chiamano tali capitano con cadenza inquietante: parenti in ospedale da andare a trovare, lavoretti o acquisti improvvisi per la casa, pc di amici che necessitano assistenza, amici che chiedono assistenza telefonica di ogni genere: informatica, telematica, elettronica, fotografica, emotiva morale e spirituale (del tipo: oppure oppure ) insomma cose di questo tipo. Esco di casa la mattina e realizzo di essere con la faccia sul letto la sera quando tutto è già successo, e mi dico poi mi volto sul comodino, vedo la pila di libri che ho in lista da leggere e mi dico ed è così che la mia vita scorre, senza avvisarmi, senza rallentare, senza aspettarmi. Lo realizzo quando sono ancora convinto che siamo in inverno, esco di casa, e vedo tutti in maniche corte circondati da una temperatura ambientale di 25°C … ma dove vola il mio tempo?
21 April
Morte al gossip, viva il gossip
Il "New York Times" chiude la sua rubrica di gossip a seguito dello scandalo che ha travolto il mondo dello spetteguless in America, dove il giornalista del "New York Post" Jared Paul Stern è stato intercettato a ricattare un noto miliardiario, richiedendo decine di migliaia di dollari in cambio della non divulgazione di certe informazioni sulla sua vita privata. Ancora una volta l’America ci anticipa: una volta si faceva la gara allo scoop, oggi la si fa all’estorsione. Già in America si parla di morte del gossip, ossia di una categoria non esattamente di nicchia, ma che tutti sbirciano e nessuno ammette di seguire. Di contro, non mi stupisce affatto che in Italia la notizia sia arrivata come un treno (nel senso della trenitalia, ossia non è arrivata per niente ), poichè in Italia il gossip è il settore principale del giornalismo italiano, e la notizia chiaramente non interessa a nessuno. Basti infilare la testa in una qualsiasi edicola per scoprire che Manuela Arcuri oggi non si è scaricata regolarmente o che Annamaria Franzoni ha cambiato marca di biscotti. Abbiamo giornali e telegiornali, per non dire giornalisti e conduttori, che trattano notizie di "puri cazzi altrui" e ce le servono su un piatto d’argento spacciandole per prelibatezze, in base a cosa vogliono che noi leggiamo, e noi puntalmente lo facciamo. Oggi il vip è Costantino, domani è la Lecciso, dopodomani Anna Falchi e così via. Oggi ancora una volta sono arrivato a casa dal lavoro e ho constatato il livello medio delle trasmissioni italiane: TV spazzatura, ogni singolo canale. I titoli passano da "Le rivelazioni di Natasha Bush" a "Anna Falchi racconta i suoi amori" a "Daniele Interrante svela i suoi segreti". Ancora una volta io mi dico: ma deve esserci davvero tanta gente che quando arriva a casa dal lavoro non ha più un cazzo da fare per mettersi a guardare tutta questa fuffa!! Ma non avete i figli da prendere a scuola? Ma non avete da andare in palestra? Ma non avete il corso di nuoto? Ma non avete la spesa da fare? Ma non avete una visita medico-dentistica? Ma soprattutto: Ma non avete delle passioni?? Io spero che non lo sia questa, altrimenti l’evoluzione della specie si è proprio fermata!
Cmq dopo aver letto questa news ho subito realizzato una cosa: il gossip da noi è al sicuro, da noi simili scandali non potranno mai avvenire … nessun giornalista sarebbe mai in grado di tenere qualcosa per se. (Basta confrontare il nostro tipo di gossip con quello americano, le immagini sotto servono come paragone)
14 April
L’odore del razzismo
Ci sono 3 tipi di persone che vanno in palestra: Il primo è quello che passa la vita dicendo <> oppure <> o ancora <> e puntualmente rimanda di settimana in settimana fino all’età pensionabile, dove accetta il fatto che è forse il caso di mettere l’idea da parte. Il secondo tipo è quello che paga l’iscrizione per un anno, compra borsa asciugamano accappatoio tute scarpe magliette guanti ginocchiere polsiere poggiaschiena, frequenta il primo giorno, e poi non lo si vede mai più. Il terzo tipo invece è quello che in palestra ci vive, quello che si ammazza, suda, freme geme e stride e soffre, e più freme e geme e stride e soffre e più è contento. Questa è una regola generale ed è applicata anche nella mia palestra, dove frequento saltando con gioia dal soggetto "tipo 2" al soggetto "tipo 3" in base alla stagione in corso, un po’ come fanno i nostri parlamentari con le fazioni politiche. In più c’è da aggiungere il background della palestra che frequento: nel mio ridente paesello (che cosa c’ha da ridere non lo sa nessuno) ci sono tre palestre: quella dei vip ultraricchi e impiegati manageriali che passano le giornate in sauna a parlare di bot e cct e che costa un rene al mese, quella dei pensionati che per entrare ti chiedono la tessera sanitaria, che ha già gli armadietti a forma di loculo così se uno si sente male lo mettono già via, e c’è anche il passaggio sotterraneo per il "seccatoio pubblico" (sarebbe il nome comune con cui viene chiamato in paese la casa di riposo), ed infine quella ultraeconomica composta da attrezzi raccolti in un sotterraneo che fa tanto setta massonica che se capita un giorno di qua Dan Brown ci trova materiale per scrivere 5 libri. Inutile che vi dica quale palestra è la mia. Proprio per questa particolarità la mia palestra è frequentata solo da: maschi squattrinati in cerca del fisico perfetto e della moglie ricca, giovani femmine squattrinate in cerca del fisico perfetto e del marito ricco, e giovani ermafroditi squattrinati che non sanno neanche loro cosa cercano. Tutto questo crea un perfetto mix, un bilanciamento karmico, una eterea armonia di pace per cui .. la gente è sempre quella :/ Ci conosciamo pressochè tutti. Tuttavia oggi è giunto finalmente un diversivo, che mi ha anche dato un interessante spunto di riflessione: si è iscritto un ragazzo extracomunitario. Poverino, già ha scelto la peggiore cittadina d’Italia dove andare a vivere (qua quando c’è la festa della lega montano un tendone da circo che in confronto quello di Moira Orfei sembra la casa dei puffi), in più il poveretto era anche talmente magro che come minimo di nome faceva Porosi e di nome Osteo. Poi in generale in una palestra come la mia dove i tuoi rapporti sociali sono proporzionali al peso che alzi al bilanciere, il ragazzo non aveva futuro. Tuttavia sono rimasto colpito, me ne stavo lì come un falco sulla mia biciclettina e lo guardavo allenarsi e metterci tanta di quella passione, tanto di quell’impegno, che quando l’ho visto bloccato sotto al bilanciere ed ho realizzato che se non andavo io l’avrebbe trovato domani mattina la donna delle pulizie, ho deciso di andare ad aiutarlo, con la stessa veemenza di Marina Ripa di Meana che si appresta ad aiutare un povero cucciolo abbandonato sul ciglio della strada in un giorno di pioggia. Eh lo so, che scena commovente, che animo nobile che ho avuto, nel perdere tutta la stima dei miei colleghi nordisti in un attimo solo, pur di aiutare un povero extracomunitario incastrato sotto il bilanciere. Ahhh, chiamatemi pure fratello benevolenza…
Anzi aspettate, prima di inviare la mail al vaticano per domandare la beatificazione, perchè adesso arriva il bello. E’ sorto un gravoso problema, di tipo sensoriale. Insomma, devo girarci intorno? Io non so come dirlo.. qualcuno o non si lava o ha dei problemi ormonali o decisamente ha confuso un rognone putrefatto per un deodorante kitch. La situazione era imbarazzante. Sono stato avvolto da una fetida aria di morte che sembrava provenire direttamente dal più profondo delle fogne di Calcutta. Ho subito pensato come la Vanna in tribunale: "io mi sento morire". Temevo che da un momento all’altro giungesse dalla TV un appello di Ciampi dicendo di essere pronto a trattare con Bush per la liberazione di Saddam Hussein, pur di fermare l’attacco chimico in corso. Invece no, per fortuna alla fine ci siamo salvati tutti, dopo la chiusura delle "armi letali". Il ragazzo è stato molto contento, mi ha ringraziato tanto, ed anche io ho ringraziato tanto la Michela per il suo corso di apnea della scorsa estate al mare, che mi ha salvato la vita.
Di ritorno a casa, mi sono trovato a pensare (dopo aver riavuto l’utilizzo delle cellule cerebrali): Ma razze diverse hanno odori diversi? Come sappiamo che noi siamo profumati e che gli altri puzzano? come distinguiamo l’odore della pelle da quello delle ascelle? E se anche noi bianchi per la gente di colore fossimo dotati di puzzo innato? Dite che loro non ci dicono niente per educazione? Non saranno mica i nostri nasi razzisti? Mah, io vi invito a riflettere sulla cosa, che è molto più profonda di quanto sembra, e nel mentre, come misura cautelativa, stasera mi sono accertato di aver infilato "accidentalmente" il mio deodorante ascellare (usato, ma sempre meglio di niente) nella sacca del nostro nuovo amico.
09 April
Ipocrisia portami via
Sono sconcertato. Negli ultimi giorni mi sono trovato a scontrarmi ripetutamente con una vicenda comunissima della quale tutti sono a conoscenza, della quale a tutti dispiace, e per la quale chiunque potrebbe partecipare attivamente per la sua scomparsa, ma anche per la quale la maggior parte della gente si limita ad esprimere il proprio disagio e a lavarsene le mani, sperando che il mostrarsi sensibili e battersi il petto in chiesa alla domenica mattina possa porre una buona via di mezzo tra il parlare ed il non agire. Di cosa sto parlando? Beh, potrei parlare del prezzo del petrolio, che sale continuamente, e di noi che chiaramente continuiamo a lamentarci senza però fare uno sciopero di massa, perchè tutti vogliono che il prezzo si abbassi ma nessuno osa lasciare a casa la macchina un giorno. Potrei parlare delle centrali nucleari, che l’intera Europa possiede tranne l’Italia, poichè noi preferiamo pagare suon di milioni alla Francia per avere il suo stesso rischio di incidente atomico, ed è più facile lamentarsi della nostra situazione di disagio che proporre un nuovo referendum per riaprire le nostre centrali in abbandono.

E invece no.
Vi dico di cosa sto parlando: parlo di un bambino che muore, della vita di un bambino che viene prematuramente spezzata.

L’immagine di un bambino innocente che muore dice molto a chi assiste: dice che è tutto ingiusto, che è crudele, che andava evitato, che dispiace, fa scattare la molla dell’apprensione, della tristezza, dell’ingiustizia, del perbenismo, del desiderio di redimersi dai propri peccati. E soprattutto come da sempre è innato nell’animo umano, fa scattare la molla del "male tuo bene mio". Ed ecco che quindi NOI PAGHIAMO i soliti giornalisti per gonfiare in pompa magna la storia, scusatemi se definisco nella sua tristezza SEMPLICE e MOLTO COMUNE, di una vita di un bambino che viene interrotta improvvisamente, condendola di violini e fiocchi rossi, facendola diventare UNICA, pronta per essere usata come bersaglio per sfogare l’ipocrisia ed il senso di pietà di tutti coloro che hanno il bisogno di sentirsi in pace con il mondo. Per cosa? Per fingere di esserne sensibili. Se vi sentite a posto con il mondo solo perchè mostrate pietà per un bambino che muore, o siete ciechi o siete scemi.
30.500 bambini muoiono nel mondo ogni giorno per malattie banali che possono essere prevenute con un vaccino che costa 15 euro, in Kenya mezzo milione di bambini vive grazie alle assistenze umanitarie di emergenza sperando di essere ancora al mondo in giorno dopo, ogni minuto un bambino muore per il virus dell’HIV che il suo genitore gli ha trasmesso, e nel solo corno d’Africa 1.5 milioni di bambini rischia ogni giorno la morte a causa della siccità.
Ora: a tutti quelli che si sono sentiti a posto con la propria coscienza per aver comprato "oggi" o aver visto tutti gli speciali di "verissimo" nel corso dell’ultimo mese, per averne discusso con chiunque, per aver provato soddisfazione nello scavare nella vita colpita dalla disgrazia di due persone, sostenendo di aver provato apprensione per quella vita che si è spenta dico questo: invece di provare falsi moralismi per qualcosa nella quale non avevate voce in capitolo, tranne l’alimentare lo schifoso mercato del gossip nero, perchè non provate a visitare www.unicef.it e a spendere meglio il vostro tempo ed i vostri soldi?
E ora, la prossima mail che mi arriva con scritto di fare un minuto di silenzio per il piccolo Tommy, giuro che rispondo: pensa a quel minuto che sarà servito a non salvare un’altro bambino che muore, IDIOTA!
01 April
The animal instinct
Ci risiamo. L’uomo non sembra capire il suo ruolo su questa terra, terra non intesa come pianeta, intesa come terreno. L’uomo ci nasce sopra, ci vive, e da per scontato che tutto sia di suo proprietà, che tutto gli appartenga, e di conseguenza di poter fare tutto quello che vuole, pertanto si assegna il diritto il poter fare cose come queste del massacro delle foche in Canada. L’uomo che pensa questa cosa è un uomo che ha dei problemi. Non conto più le volte nelle quali discutendo con altre persone sento dire che le persone di altre religioni, le persone di altre culture, le persone depresse, le persone omosessuali, le persone ciniche, persino le persone vegetariane, sono persone che hanno dei problemi. QUELLE CHE FANNO QUESTE COSE sono persone che hanno dei problemi, seri e ben più gravi di tutti gli altri messi insieme, perchè a differenza dei casi succitati, le persone in questione producono dolore e distruzione verso creature che non gli appartengono e sulle quali non possono far rivalere alcun diritto, totalmente indifese e brutalmente massacrate, solo per il supremo dio denaro. Persino gli animali stessi con il loro istinto primario sono superiori a queste persone, dato che uccidono per la propria sopravvivenza. Ma io alla fine sono comprensivo, io capisco le persone che hanno dei problemi, li compatisco e a tratti riesco persino a provare schifo e pietà, per persone schifose dallo schifoso lavoro che magari alla sera devono portare a casa la pagnotta alle loro famiglie che la sera lo accolgono a casa abbracciandolo. Quello che non capisco e non compatisco sono i fallimenti umani ai quali vanno le pelliccie finite, quelli che muovono il mercato, quelli che pagano per questo massacro e che hanno la coscienza sotto ketamina per vivere, che hanno rapporti sociali finti con persone cieche ed ignoranti come loro. Ma non solo, il governo canadese stesso conta i suoi soldi sporchi di sangue e se ne esce con giustificazioni ridicole che non sono neanche degne di essere riportate qua (leggetevele sull’articolo del corriere riportate ad inizio articolo) ed infine, come l’ultima volta, vi lascio il link ai filmati, perchè una volta che avrete visto come stanno le cose con i vostri occhi sarete in posizione di poter parlare.

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