Rimorsi

I sentimenti sono una valuta preziosa, preziosissima. A volte perdiamo di vista il valore di questa valuta, lo mettiamo in secondo piano, lo appanniamo, permettiamo che il suo valore venga dato per garantito, spostiamo inavvertitamente il centro dei nostri interessi su altri futili baricentri, non rinnoviamo quotidianamente l’amore che proviamo e non ci rendiamo conto che invece é proprio di questo che abbiamo bisogno per sopravvivere, che é questo il vero motore della nostra altrimenti vuota esistenza.
Anche io stupidamente ci sono caduto, ho ferito il mio unico amore con il pugnale dell’indifferenza, lei, la regina dei miei sogni e fiore del deserto dei miei giorni. Ho dato per scontato che lei ricambiasse eternamente i miei occulti sentimenti, che non avessi bisogno di manifestare quotidianamente quello che provavo e cosí facendo le ho permesso di dubitare della mia sinceritá. Lei cosí fragile, cosí sensibile, non ha osato dirmi niente, se ne é restata lí in silenzio porgendomi tutto l’amore che poteva darmi senza chiedere niente in cambio, mentre io nella mia cieca ignoranza non mi rendevo nemmeno conto che lei in silenzio moriva dentro. L’ho usata, come si usano i servigi di una povera sguattera. Lei mi ha sempre ringraziato per avere speso il mio tempo con lei, con l’umiltá di chi non ha niente da rinfacciare, mentre io l’ho svergognatamente la usavo, sí la usavo, soltanto per soddisfare i miei gretti piaceri e senza pensare ai suoi sentimenti.
Oggi lei non ha piú retto questa mia cecitá. Si é tolta la vita. L’ha fatto in silenzio, come se non volesse disturbarmi. Stamane il suo bianco corpo senza vita se ne stava lí accanto a me come stesse ancora dormendo, inutili sono stati i miei tentativi di rianimarla. Mi sono maledetto per averla trascurata, per aver negato tutti i palesi messaggi che mi ha lanciato in tutto questo tempo di indifferenza da parte mia. Sono stato cieco. Ed ora mi manca da morire. Non ho nemmeno lacrime da versare, voglio solamente riaverla come prima. Gli amici mi dicono di dimenticarla, che come lei potrei averne altre mille, ma non mi importa perché io non voglio altre, io voglio lei, non voglio toccare nessun’altra. Immagino in questo momento il suo corpo sterile aperto in una innaturale postura su di un tavolino metallico, mentre un uomo senza morale la violenta della sua interiore dignitá. Egli non merita di toccarla, lo accetto soltanto perché questo servirá a dare una ragione del suo decesso, a farla tornare presto nuovamente da me.. Cara, voglio toccarti i tasti che solo io e te sappiamo e ridere con te quando i miei amici diranno che per l’ennesima volta hai voluto fare la stronza e ci hai fatto saltare la connessione a tutti, quando fai i capricci perché con le cose illegali tu non vuoi farci giocare perché sono amorali, quando ti intestardisci che non é giusto che chiamo un mio amico per toccarti in compagnia per movimentare un po’ le nostre sessioni perché tu sei timida.. eppure non posso farci nulla, forse proprio per questo sei la mia compagna di giochi preferita.

PS: Certo che dopo la scenata del suicidio che mi hai fatto l’altra sera 75 sterline per renderti di nuovo presentabile sono obiettivamente troppe.. provaci a rifarlo e ti cestino veramente.. e poi dicono che sono costose le donne!

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