Pregiudizi

17 giugno

Il Mikado

C’è un gioco che mi è sempre piaciuto, fin da piccolo, oserei dire che è sempre stato il gioco "da tavolo" preferito. Si chiama "Mikado" (o Shangai), penso lo conoscerete tutti. Chi vince è quello che ha il colpo d’occhio, che pianifica l’azione, che ha fermezza di mano e di testa, che calcola, che valuta. Stasera mi sento davanti ad un Mikado, ho talmente tanti pensieri accatastati tra di loro che il solo sfiorarne uno muoverebbe tutti gli altri. Primo Mikado: Prima di tutto il mio post precedente mi ha portato un commento che mi ha colpito molto, di Emisquiz , e cito: <In fondo comunque la vita a due non ha senso senza figli, non credi?>. In effetti questo mi ha iniettato nel cervello il pensiero che naturalmente (ossia per natura) due persone stanno insieme per volersi bene, per dipendere l’una dall’altro, per stare bene con se stessi, per costruire qualcosa, forse soprattutto per non stare da soli, ma mi ha iniettato anche il fatto che un’amore forte (o anche non molto forte, e se vogliamo dirla tutta a volte anche senza amore) la vita di coppia sfocia in qualcosa che abbastanza naturalmente risulta essere un bambino, nella creazione quindi di una famiglia. Questo sempre per quel discorso dell’orologio biologico insito in ognuno di noi del quale già ho discusso nel post precedente. Secondo Mikado: Tutto andava bene, se non che stasera, mentre mi divertivo su ebay a richiedere le password perdute di nomi di utenti casuali, solo per vedere le loro stupide domande di sicurezza (e vi assicuro che è molto divertente, dovreste provare) ho fatto un salto sul sito del corriere per scoprire che domani (anzi oggi, anzi tra poche ore) c’è il gay pride a Torino. Chiaramente non vi stupirà sapere che il tutto è accompagnato da polemiche, da discussioni, da litigi, da pregiudizi, si può dire che la manifestazione in sè è solo "la scusa" per portare agli occhi di tutti il fatto che c’è gente che ha problemi e vuole diritti che non ha e che non gli vengono concessi. Terzo Mikado: Un anno fa mi trovavo a NYC ed assistevo a quella che era la più grande manifestazione che avessi mai visto in vita mia, il Gay Pride di NYC (qui un po’ di foto). Ricordo un’autentico fiume di persone che ha inondato le strade di Manhattan per un intera giornata, da mattina a sera, con i suoi colori, le musiche, i vestiti, i personaggi divertentissimi e sopra le righe. Ricordo soprattutto una cosa: tutto era normale. Le mamme portavano i bambini sulle spalle per fargli ammirare i colori della sfilata, la gente applaudiva il passaggio delle majorette, persino gli anziani avevano in testa piume e merletti attaccati da qualche nipote in vena di allegria, e soffiavano nei loro fischietti rischiando l’infarto pur di fare casino. L’intera manifestazione era coperta da un sacco di sponsor tra cui banche di fama internazionale, e i negozi e i ristoranti si ricoprivano di bandiere colorate per tirare clienti al loro interno. Ricordo tanta tanta tanta gente dentro a quella sfilata, carri pieni di poliziotti, pompieri (quanti omofobi saranno stati salvati da loro l’11 settembre?), giornalisti, motociclisti, musicisti, anziani, e soprattutto tante tante ragazze, belle pure (ad esempio io non ho mai conosciuto una lesbica in tutta la mia vita su suolo italiano, e voi?). Quarto Mikado: Ho urtato il primo Mikado, dannazione. Mi ero convinto che la vita a due non ha senso senza figli, ma allora perchè la natura fa nascere spontaneamente persone omosessuali che si vogliono bene e tra di loro non possono avere figli? Ecco, ho urtato anche il secondo Mikado: Perchè la gente impedisce ad altri di essere quello che vuole essere, nonostante sappia che a loro non viene inflitto alcun danno? Per paura? di cosa? Ma peggio ancora come si può vivere con la coscienza pulita sapendo che i propri pregiudizi rovinano la vita di altri? E mentre la mente mi riporta indietro di 365 giorni e colpisce di nuovo il terzo Mikado, mi domando: mentre per alcuni viene naturale guardare una sfilata assolutamente pacifista e pertanto divertirsi con i partecipanti, perchè per altri dovrebbe venire naturale odiare e pure perdere il tempo per manifestarlo?

Io non lo so, ma secondo me certa gente ogni tanto dovrebbe chiudersi in casa a fare un bel Mikado, così tanto per riflettere un po’.

 

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