London 2009 383La serata all’Antichrist é stata una di quelle serate da ricordare per l’eternitá, non solo per la quantitá di raccapriccianti orrori e perversioni tutte infilate nell’arco di tre ore, ma anche perché mi sono divertito assai!
Certo, per farmi entrare mi hanno dovuto infilare una maglietta a rete (=praticamente mezzo nudo) ed adornarmi di catene e lucchetti che neanche il ponte Milvio, ma una volta dentro ci si sente davvero a proprio agio: Ci si puó recare nella sala delle torture per farsi prendere a frustate, si puó andare sotto al palco ad urlare a squarciagola “drink the blood of the priest” come bimbi al concerto di Cristina D’Avena, oppure a vedere lo spettacolo della ragazza che si infila gli aghi nelle poppe prima di versarsi addosso una ricca secchiata di sangue finto (spero).
Ma i protagonisti assoluti sono i clienti del locale: assolutamente da menzionare il Joker ed Harley Quinn, una suora (sicuramente vera) con le poppe al vento in un vestito sicuramente approvato dal Vaticano, un Tarzan mezzo nudo che tirava una ragazza di colore col guinzaglio borchiato, un tipo vestito da cadavere dell’obitorio, una dominatrix che ti frustava quando passavi vicino, un tipo in latex con la maschera a gas… Ma gente davvero simpatica, vi dico, tutti allegri e solari, sarei rimasto stupito se avessi visto qualcosa come una lite o una rissa, tutti si stavano assolutamente rilassando e divertimento. C’era anche il cartello “vietato masturbarsi nelle aree pubbliche”, per dirvi.

Ad ogni modo, per concludere il weekend “messicano” nonché quello “adoro Londra vediamo cos’altro trovo da fare”, sono stato invitato al favoloso evento del British Museum che oggi ha celebrato El Día de Muertos (il giorno dei morti) con una serie di eventi atti ad informare (e stupire) su come questo particolare giorno dell’anno viene celebrato nella nazione piú tequilosa del mondo. Dalla visione assolutamente folcloristica dell’aldilá popolato da fantasiosi scheletri di cartapesta, al rito del fornire il cibo al morto per il suo ritorno all’aldilá, ai seminari con la spiegazione dei rituali di sacrificio umano ai tempi degli aztechi, alle note calorose dei mitici mariachi che hanno fatto ballare l’intero museo, alle tortillas e margaritas a go-go… insomma se ancora non fosse chiaro per i messicani ogni evento é buono se crea una scusa per fare festa!
Vi carico un filmato che ho fatto di un pezzo dei mariachi, per le foto dell’evento vi rimando direttamente alla pagina Flickr del gruppo “Day of the Dead at the British Museum“, valgono davvero la pena quindi fateci un salto!

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