Another Year Goes

Sto uscendo da due settimane di merda. Tornare a scrivere su questo blog in questo momento sembra come risollevare la testa e ricominciare a guardarsi intorno.
In primis un recente progetto lavorativo mi ha completamente rubato la vita: sono stato assorbito dalla mia scrivania come Shinji viene assorbito dall’eva-01 in quell’episodio di Evangelion; ho lavorato durante la settimana e nei weekends.
In secundis, ad aggiungere carne al fuoco, mi dico che quando uno torna a casa dal lavoro, alle nove e mezza di sera, per riposare le  stanche ossa, magari vorrebbe se possibile evitare di trovare i suoi simpatici coinquilini che organizzano cene, parties, compleanni, addii al celibato e feste di matrimonio; invece casa nostra é aperta a tutti, quindi, cari lettori, se avete dei giorni di ferie che vi avanzano non fatevi scrupoli: venite a casa mia, chiunque é il benvenuto ad ogni ora del giorno e della notte, per soggiorni brevi o prolungati, pranzi o cene, visite turistiche o soggiorni studenteschi; siamo tutti estremamente ospitali, ad esempio potete lasciare per casa tutto il rutto che volete (rutto=deformazione bergamasca per identificare “tutta la vostra mancaza di ordine e di buone maniere”) ed in cambio vi chiediamo soltanto un sorriso. Se venite ora potrete anche ampliare le vostre amicizie, ad esempio in questo momento stiamo ospitando temporaneamente il fratello del nostro coinquilino (non da molto tempo: soltanto da due mesi e mezzo. Ma sempre temporaneamente, eh), e passiamo le serate ascoltando racconti di gioventú disagiata — chiaramente gente senza una casa dove stare — alla quale offriamo un pasto caldo ed una pacca sulla spalla, sempre con un sorriso.
Durante i weekend invece, giá dalle otto di mattina abbiamo anche il nostro mercato rionale (per fare concorrenza al Borough Market), che pare stia diventando molto apprezzato e che presto lo troverete sul Time Out nella categoria “hidden gems”; se avete in particolare passione per piatti a base di aglio e cipolle, che volete imparare a cucinare sprigionandone correttamente i sapori, all’ora di pranzo teniamo anche lezioni gratuite di veri professionisti.

Le mie due valvole di sfogo sono state, in ordine regressivo: un compleanno, e la Misfit Night Out.
Il compleanno era di Michael ed é stato venerdí sera. Ultimamente io, Michael e Tony ci siamo legati molto, un po’ per la sfiga cosmica che ci accomuna, un po’ per il senso di disadattamento che condividiamo. Michael é appena stato licenziato per “opinioni discordanti con il superiore”, Tony é stato buttato fuori di casa perché “messy and filthy” (notare che questo di lavoro fa il medico di base all’ NHS: non si accorda perfettamente con il termine “filthy“?), mancava solo che arrivasse John, rinomato per i suoi problemi con l’alcool (lui lavora per la BBC scrivendo le trame delle fiction: immaginatevi uno pseudo-genio afflitto da numerosi conflitti interni), che in breve la situazione é sfuggita di mano ed alle dieci di sera eravamo giá buoni per i cessi della stazione di Euston. E’ un vero peccato perché da tempo vorrei “intervistare” Tony per capire come funziona la carriera di medico nel Regno Unito, cosa pensa della liberalizzazione delle droghe, quali assurdi personaggi tale professione di fa conoscere e cosí via; purtroppo i nostri discorsi cessano di avere senso dopo la prima mezz’ora. John invece é un’assiduo videogiocatore come me, ed a parte che si é laureato in filosofia a Cambridge della sua carriera professionale so poco o niente (di quella videoludica invece so tutto). C’erano anche diverse ragazze: una giovane irlandese davvero graziosa, appena giunta a Londra ed in cerca di casa e di lavoro come graphic designer; le ho spiegato che l’avrei volentieri ospitata, ma credo di averle fornito la descrizione del mio appartamento esattamente come l’ho riportata ad inizio articolo, e dopo ció non mi é piú sembrata cosí convinta.

Tirando le somme l’isola felice delle ultime settimane é stata la Misfit Night Out, che é stata relativamente alcohol-free (a parte sul finale, quando sul tavolo del ristorante peruviano sono apparsi due double-shots di una grappa peruviana dalla composizione chimica simile alla dinamite) quindi siamo sempre riusciti ad avere dei discorsi interessanti. Ho scoperto che in Spagna si convertono tutte le parole straniere senza alcuna riserva, incluso termini come mouse, router, firmware (ignorando se i risultati suonano talvolta imbarazzati), e sinceramente non credevo che in Spagna ci fosse un tale protezionismo della lingua. Ho anche ascoltato un’interessantissimo spaccato della vita torinese nel periodo della morte di Agnelli, il paragone con Berlusconi (esiste un paragone?), l’immancabile argomento del suo chiacchieratissimo setto nasale e cosí via. Grazie alla presenza di un mio quasi-concittadino ho anche scoperto che il luogo dove sono nato é associato nella mentalitá dei nostri vicini alla cittá delle prostitute. Ho trovato tutto estremamente romantico, quasi hard-boiled; sará che 20 anni di dominio leghista ci hanno viziato a non farci mancare proprio niente.

Nel contesto generale di una vita combattuta e stressante mi scuserete se ho quasi completamente ignorato l’ennesimo trucco di magia del signor Silvio Berlusconi: a quanto pare con le sue parole cariche di ispirazione é riuscito a convertire al suo partito diversi esponenti che prima sembravano voler far cadere il governo, e proprio prima del voto di sfiducia; addirittura uno di questi, che fino a pochi giorni prima associava il nome Berlusconi a termini come “ladro” e “mafioso”, é improvvisamente rinsavito, come avesse visto la luce, ed ha capito che per il bene del paese avrebbe dovuto cambiare idee e votare per mantenere il governo in carica. Ora ha misterisamente finito di pagare il mutuo della casa.
Non dobbiamo piú stupirci di quello che succede in Italia; sappiamo tutti che la mentalitá generale accetta, supporta (in alcuni casi ammira) questo genere di comportamenti; ma ho compreso che esistono persone che nonostante siano cresciute in questo ambiente  — a volte anche da genitori vicini a modi di pensare sopra citati — si rifiutino in qualche modo di venire “assimilati”, ed anzi maturano e mantengono una propria integra morale, riuscendo al tempo stesso a conciliarla con un’amore naturale per le persone care che trascende idee ed ideali. Tutto ció lo trovo ammirevole e stupefacente.
Ció non mi fará certamente decidere improvvisamente di tornare in Italia, ma diciamo che invece di odiare l’italiano medio ho cominciato a compatirlo. Forse si smette di odiare le cose quando si comincia a comprenderle.

Concludo lasciandovi con una manciata di fotografie di Londra coperta dalla neve; se riusciró ci leggeremo prima degli auguri di Natale, altrimenti, a voi disadattati e cittadini del mondo, auguro un sereno Natale ed un dignitoso inizio 2011: ce lo meritiamo davvero tutti!

I was going through my photos from 2010 and found it sleeping there: it was like I had even forgotten my mum had been here this year, but photos have such power to take your memory back to when you took them! Yes I will be flying back on the 24th (after 12 months of absence: people will have probably forgotten my face lol) so I should be able to catch up with friends and family; actually I could use some family pampering — it has been such a stressful year!
I hope you are ok, I look forward to your next trip to London, when for one of our chats around a table at a coffee bar!

14 comments to Another Year Goes

  • claudia

    …le foto…mi sembra tanto newington green… bello..quanto mi manca Londra!!!
    E poi DA PAOLO…il ristorante italiano più buono al mondo!!!!nemmeno in Italia ho mai mangiato così bene.
    Ci sei stato??
    Ciao CIao
    Cla

  • MaXiMo

    Solo per fare gli auguri di Natale ed affermare di essere sopravvissuto all’inferno del collasso dei mezzi di trasporto inglesi mettendoci solo 5 giorni a ritornare a casa (ma una domanda esiste spontanea, ma gli spazzaneve in Inghilterra non esistono?)

  • graz

    avevo notato il tuo periodo di latitanza dal blog e ho temuto ti fosse accaduto qualcosa..e in effetti così è stato!!aspettavo di leggere della misfit night.
    ma ti sottoponi regolarmente ad esami epatici? mi sa che da quando abiti a londra avrai i valori tutti sballati..
    tanti auguri anche a te..e punta l’irlandese carina…

  • Gianni Merryman

    Oby, ne hai fatte poche di foto, forse non ne hai avuto il tempo?
    Io qui dove sto io in Italia in un giorno e mezzo ne avrò fatte circa cinquecento, e penso che molte siano abbastanza belle, alcune le ho già caricate su Flickr; la neve aiuta a tirare fuori immagini suggestive ed è una situazione ideale per ogni fotografo, amatoriale o professionista che sia..

    Tornando più in generale al tema della discussione, volevo scrivere qualche riga sulla italianità degli italiani all’estero e sulla mia situazione di misfit in bilico tra le relazioni umane inetssute in Italia e la voglia di farsi una vita in un paese diverso, dove potersi sentire più liberi da compromessi; ho pure cominciato a scrivere ma ho cancellato tutto, all’improvviso mi è venuto il dubbio di non riuscire ad organizzare un discorso in maniera coerente ed organica, ma appena dovessi avere le idee più chiare mi piacerebbe lasciare qui un commento.

    • Oby

      Non sono riuscito a fare molte foto, ero troppo impegnato a reggermi in piedi 🙂
      Ma se avró occasione sicuramente ne caricheró altre, appena capito in centro.
      Sei il benvenuto a lasciare ogni commento personale ovviamente, o il link al tuo account Flickr! Siamo giá contatti Flickr? Il mio link é in alto a dx (la F di colore rosa)

      • Gianni Merryman

        Ti capisco per quanto riguarda il problema dell’equilibrio; soprattutto quando c’è il ghiaccio il rischio di una caduta è sempre vicino ed io ne so qualcosa, visto che proprio durante questi giorni sono finito gambe all’aria, prendendo anche una bella botta.
        Però, avendo il tempo di poterlo fare, camminare ore ed ore con la macchinetta cercando di immortalare qualche bello scorcio è una delle attività più piacevoli che mi riesce di immaginare, se stessi a Londra e ne avessi il tempo potrei anche riempire qualche scheda SD.

        Ritornando alle mie riflessioni sulla italianità degli italiani all’estero, provo ad estrinsecarle come meglio posso, mettendo da parte almeno per il momento le mie considerazioni più personali ed intime.

        Mi sento spesso aspramente critico nei confronti dell’Italia, degli italiani e di un certo tipo di atteggiamento e di mentalità che forse a ragione ci vale una cattiva nomea in campo internazionale, ma le poche volte(mi piacerebbe viaggiare di più di quanto faccia adesso) che mi è capitato di recarmi in vacanza all’estero, chessò, a Londra o in Germania, e mi è capitato di incontrare degli italiani emigrati, mi è parso di notare un notevole senso di appartenenza alla nazione Italia, sia da parte loro che con mia grande sorpresa da parte mia.

        Mi è sembrato quasi che, una volta fuori dall’Italia, ci si accorga di quello che potrebbe essere una specie di appartenenza culturale e/o senso nazionale che, rimanendoci chiusi dentro, rimane soffocato da localismi e campanilismi, forse per una specie di istinto di conservazione, o forse perché si diventa più consapevoli delle cose che si hanno in comune piuttosto che di quelle che ci separano.

        Quello che voglio dire in maniera estemporanea è che, una volta uscito dai confini nazionali, mi sono reso conto di avere forse più di un tratto di italianità, nel bene o nel male e che, in ogni caso, in un paese straniero sarei molte volte considerato come italiano, volente o nolente, e questo pensiero scombussola un poco anche il più convinto apolide che è in me e fa affiorare un certo tipo di senso di appartenenza e di orgoglio positivo.

        Quando, magari dopo aver subito un certo tipo di razzismo seppur velato ed inconsapevole, da parte di persone che comunque l’Italia la conoscono solo attraverso un certo tipo di immagini stereotipate, viene forse da pensare che l’essere nati italiani non sia necessariamente solo un handicap ma possa rappresentare anche una ricchezza.
        E dopo aver incontrato alcuni italiani all’estero, gente in gamba che si è data da fare, e che è riuscita con successo a meritarsi il rispetto ed ad integrarsi in un paese straniero, mi sono ritrovato ad essere un po’ orgoglioso che queste persone vengano dall’Italia e che forse il vero senso dell’italianità, sempre che esista qualcosa di simile, si trovi specialmente quando si è lontani dall’Italia.

        Spero con queste poche e forse incoerenti righe di aver dato qualche spunto di discussione, e mi piaceerbbe sapere cosa ne pensate voi forumisti apolidi.

  • eleonora

    le foto che hai postato mi stringono il cuore. Quanto mi manca la mia Londra.
    Tanto auguri anche a te ; )

  • Ok domani sono a casa tua, a che ora posso venire?

  • E che diciamo allora della pre-misfit night? 🙂 A presto Oby, mi dispiace troppo che tu abbia saltato il lovely dinner party da me…

    • Sergio

      Alberto, intendi il pre-misfit afternoon tea? 🙂 E’ stato un vero piacere parteciparvi 🙂 Lì è stato davvero alchool free, per quello che mi riguarda anche caffeine free 🙂
      Davvero un piacere avervi conosciuti.
      Un po’ malinconico il post, ma giusto per questo periodo dell’anno che anche per me è solitamente introspettivo.
      Per quello che riguarda Silvio, questa volta, davvero, credo non ci sia un solo italiano che pensi che Silvio si sia salvato perché ha una vera maggioranza che lo sostiene. Le crepe sono così evidenti che sarebbe impossibile negarle, anche per il più sfacciato dei sostenitori. Ormai parlano tutti di elezioni…

      • Oby

        Un piacere anche mio averti conosciuto. E indovina a chi era riferita la parte del “rifiutarsi di venire assorbiti e mantenere una propria integra morale”? Quel che hai raccontato della tua famiglia e della tua cittá poi é stato illuminante, sopratutto per me che l’ho soltanto visitata come turista.. sentirsela raccontare da “insider” non ha prezzo 😀

  • tytania

    sì, grazie per le foto 😉
    che dire,è un post molto intenso… certo quando leggo dell’appartamento-porto di mare mi tornano in mente gli anni di flat sharing e mi sento ancor più contenta di non essere più in quella situazione 😀 stare per i cazzi propri è davvero impagabile!
    certo che una misfit night out quasi alchool free… devo crederci??? mah…

  • Gianni Merryman

    Grazie per le fotografie, molto apprezzate!
    Grazie per gli auguri che ricambio, per conto mio auguro a me stesso per l’anno venturo di poetr venire a Londra e rimanerci un po’ di tempo, ci sono ancora tante cose che ancora non sono riuscito a vedere.