Sabato pomeriggio di mezza estate

E’ finalmente esplosa l’estate nella capitale delle patate. I londinesi intoniti di fronte a questo tepore -ormai quasi completamente rimosso dalla memoria- spingono il naso fuori dalla porta con un nodo in gola per l’emozione; sembra incredibile pensare di potere finalmente rimettere nell’armadio la tripla trapunta foderata in pelle di lama eppure il termometro non inganna: 27 gradi.
Come ogni anno la cittá cambia completamente volto ed i suoi cittadini si trovano vestiti di un’ inaspettata carica di ottimismo: i manager ancora depressi per la crisi finanziaria mettono da parte l’avarizia e si recano al piú vicino Tesco ad acquistare ghiaccioli all’arancia per i propri dipendenti (offerta speciale! 10cents l’uno), i dipendenti pubblici che dopo la manovrina di Cameron si sono trovato con lo stipendio bucato preparano giá il taccuino per diventare sondaggiatrici svergognate, le devote segretarie si riscoprono “in calore” e si preparano all’annuale gara di chi scopre piú pelle per ricavarne un aumento di stipendio.

Il sabato in particolare é il giorno della settimana che tramuta Londra in qualcosa di irriconoscibile: da un lato le strade del centro sono popolate da turisti che, come ad ogni viaggio a Londra, giungono muniti di ogni sorta di giacca termica tipo gore-tex e di ombrelli in titanio del diametro dell’antenna spaziale di Goldstone; dall’altra i parchi principali della cittá -ove i cittadini sono riversati in massa- sono definibili come una romantica via di mezzo tra il festival musicale di Woodstock e la spiaggia nudisti di Seftenberger.

Decido anche io di unirmi alle svariate celebrazioni per il gradito cambio di temperatura inaugurando un estivissimo e radicale taglio di capelli (si fa quel che si puó).
Sulla strada verso la stazione di Goodge Street la mia attenzione peró viene attirata da un travestito brasiliano alto 2 metri e con due gambe piú muscolose di Mike Tyson che con un impianto hi-fi montato su una parrucca a tre piani ed un vestito uscito dritto dal club Cogo Bongo si precipita verso la stazione di Tottenham Court Road ballando la macarena. Non ci presto troppa attenzione e proseguo per la mia strada, se non che dopo un minuto vengo abbattuto come un birillo in pista da altri 3 transessuali che si dirigono di tutta fretta verso il centro con passo sincronizzato cantando “When marimba rhythms start to play Dance with me, make me sway‘ sculettando ad ogni cambio di vocale. Ancora cercando di ricordare se per qualche motivo negli ultimi due giorni potevo essermi per sbaglio dimenticato di essermi trasferito a Rio proseguo per la mia strada, finché non vengo accolto da una nuova canzone: questa volta sono i Mariachi Vargas che cantano ‘Cielito Lindo’. Mi guardo attorno ma non ci sono altri ballerini o menestrelli in avvicinamento quindi realizzo che deve per forza trattarsi del mio cellulare: orrore e raccapriccio mi accolgono quando associo la suoneria con il gruppo di chiamata piú terrificante della rubrica: I MESSICANI.

‘Hello?’, rispondo con voce tremolante
‘Hola Mateito donde estas?’ (detesto quando ti chiedono dove ti trovi prima di farti sapere cosa ti aspetta)
‘Ehm.. sono a Goodge Street..’
‘AH! Que gratioso, ven aqui a la fiesta!!”
‘Que…que fiesta??’ domando intimorito
‘LA FIESTAA-AA-A!!!’ mi bombardano in un’orecchio dall’altro capo del telefono rendendomi sordo, ‘El London Pride!’
‘Santo cielo,’ mi dico io, ‘é di nuovo quel giorno dell’anno? Ecco perché ci sono tanti svitati in cittá!!’
‘Vien vien, c’é anche Michael Jackson!’
‘Michael Jackson? Ma non era morto?’
‘Morto? NOO!! Esta bienissimo!!’
Immaginando con difficoltá qualunque apparizione di Michael Jackson (qualunque apparizione che non sia lo zombie di Thriller) mi piego all’invito dei messicani trascinando la mia triste persona verso la stazione di Piccadilly Circus.

Quindici minuti dopo mi ritrovo ancora una volta mio malgrado travolto dall’evento piú scellerato di tutta la capitale, a passeggiare tra Michael Jackson (uno?! ce n’erano tanti!), Wonder Woman (con un po’ di peli sulle gambe), Alice nel paese delle meraviglie, la Regina di Cuori, Paparatzinger in versione satanica (non poi troppo dissimile dall’originale), Sailor Moon (anche questa aveva l’estetista a casa in malattia), uomini grossi come armadi vestiti di soli slip di due taglie di meno, graziose signorine che mostravano pere e mele che neanche al mercato della frutta di Borough Market, insomma: i soliti svitati londinesi, soltanto concentrati tutti nello stesso punto.

La parata é stata vivace e coloratissima, la giornata é stata splendida (mi sono anche abbronzato).

L’ottima posizione davanti alla percorso mi ha permesso di scattare qualche foto interessante e nel momento in cui, nel mezzo della sfilata, una signora vestita da crocerossina é passata a distribuire profilattici colorati gratis ho sentito il mio nome decantato da mezza congregazione messicana tipo Stadio delle Alpi: “PRENDI TUTTTOO!!!!” mi urlavano.
Faccio svergognatamente incetta dei suddetti con spudorata aviditá scatenando attorno a me sguardi principalmente increduli ed un paio ammiccanti, alla fine raccatto cosí tanto “materiale” che ci si potrebbe avviare una catena di sexy shop ed i messicani mi sollevano in trofeo come avessero vinto la coppa del mondo. Ci ritroveremo di lí a poco a dividere la “cassa del tesoro” come farebbero gli scugnizzi della camorra con una partita di droga (anche se, detto tra noi, io ho ancora nel cassetto i profilattici al rosmarino che avevamo reperito l’anno scorso), persino generosamente ridistribuendone a coppie di passaggio che prima osservavano sorridendo e poi ringraziavano arrossendo. Io non riuscivo a smettere di ridere.

Per quanto continuo a ripetermi di essere ormai abituato a vivere in una cittá sfaccettata e multiculturale come questa, ancora una volta mi sono ritrovato piacevolmente stupito delle stranezze dei personaggi che questo evento riesce a scarrozzare in lungo e in largo per le strade del centro senza che ne nascano polemiche o polveroni, anzi intrattenendo con spensieratezza tutti quanti, passando da famiglie armate di macchina fotografica, a bambini che sventolano palloncini che inneggiano alla depenalizzazione dell’omosessualitá, ad anziane ridacchianti con bandierine multicolore infilate nella messa in piega, a poliziotti che ligi al controllo della sicurezza finiscono per farsi fotografare con un’improbabile Regina Elisabetta con una quinta di seno ed un sesso non pervenuto.

Il lato puramente celebrativo ha ovviamente coperto di gran lunga quello del messaggio, tuttavia per chi osservava i cartelli questo veniva consegnato forte e chiaro: in 7 nazioni del mondo (Iran, Arabia Saudita, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Nigeria, Mauritania) languirvi nel letto con la persona sbagliata vi costa la pena di morte. In altre 90 ce la si cava con qualche anno di carcere.

Ingenuamente mi domando se verrá mai un giorno in cui in tutte le cittá del mondo giornate come questa verranno viste come la normalitá.

602 comments to Sabato pomeriggio di mezza estate

  • Ah, ah, that’s so funny!
    Specialmente il signore che gioisce per aver finito di pagare il mutuo!
    Amazing!!That s what I like of London: puoi fare quello che vuoi, letteralmente, finche’ of course non ledi la liberta’ degli altri.

  • spashley87

    La cosa più bella che hai detto di questo gay pride è che tutta la comunità presenziava… mentre qui in italia quando cè un gay pride la maggior parte delle persone resta a casa o volta le spalle perchè considerato osceno… persino molti gay non partecipano perchè si vergognano di farsi vedere… la questione è che oltre al papa cè l’intera comunità cattolica mette i bastoni tra le ruote!

  • Sergio

    Ecco, ho appena letto che perfino in Argentina hanno legalizzato i matrimoni gay, dopo il Portogallo qualche giorno fa… entrambi paesi estremamente cattolici… ma noi abbiamo il Pastore Tedesco in casa….

  • graz

    si Oby, ma addentrarsi in quel “territorio inesplorato” che è il cervello femminile passi dalla categoia misfit a lost, con tanto di botola ecc.
    lieto di averti fatto divertire

  • Oby

    Ah ah, Graz a quanto pare mi ero perso il tuo commento!
    Guarda, la mia impressione é che tutte le ragazze che bazzicano in compagnia delle “flamboyant queens” (ossia quelle persone che in Italia romanticamente chiamano “checche isteriche”) sono tutte eterosessuali, single, fisicamente prestanti (http://www.lifeofamisfit.com/wp-content/uploads/2009/07/pride-018.jpg) nonché tristi perché non trovano l’uomo della loro vita (!). Ci vorrebbe tutto un post su come funziona il cervello delle donne… ah, territorio inesplorato..

  • Sergio

    I gay pride sono sempre una bella esperienza, ho partecipato a vari pride in giro per il mondo, purtroppo a Londra mai 🙂
    Sono tornato 2 giorni fa da Mykonos, dove il pride dura per tutta l’estate, che malinconia… il ritorno alla realtà gay italiana è stato un pugno in faccia 🙂

  • Oby

    Mi raccomando non dimenticate l’appuntamento di Venerdí sera al Bonds Pub per la “2nd Misfit Night Out”!! Profilattici al rosmarino per tutti…

  • graz

    STUPENDO!!quanto avrei voluto esserci. non ho mai partecipato ad un gay pride, ma mi piacerebbe perchè mi sembra gente molto simpatica che sa prendersi in giro senza vergogna. per cinque minuti mi son sentito in piccadilly a veder sfilare questa moltitudine di colori.
    GRAZIE OBY.

    PS ma qualche fanciulla decente (non trans) ce stava..non sei riuscito a riportarne una sulla retta via del c…o????vanno convertite, missionario oby

  • Alberto

    Che peccato che sia alle Canarie ora! Altrimenti ci avrei sicuramente fatto una capatina 🙂