Il valore della vita

Molte cose sulle quali riflettere, oggi. Prima di tutto l’ennesimo massacro al quale l’America ha ancora una volta assistito in diretta: In un campus del Virginia infatti, ieri uno studente 19enne ha bellamente deciso che era proprio il caso di imbracciare un fucile e di fare fuori 33 studenti prima sparare a se stesso. C’é poco da dire sulla mera cronaca, se non che l’evento é stato riportato come il secondo piú grande massacro della storia Americana dopo l’11 settembre. La seconda cosa sulla quale riflettere é il brutale assalto mediatico che in America ha dedicato l’intera giornata all’evento con appostamenti di giornalisti intorno alla scuola, zoomate sui feriti (pochi) e i morti (tanti), mentre dall’altra in Italia c’é stato un ritardo mostruoso nel riportare la vicenda e con un articolo rapido ed ermetico per la maggior parte delle testate giornalistiche (giustamente Telecom e beppe grillo venivano prima). Aggiungo la sconcertante notizia che dopo i primi omicidi nella scuola non é stato dato l’allarme (volutamente dicono loro, per non allarmare gli studenti, e complimenti dico io, che gran teste di c***o) permettendo cosí al pazzo carnefice di giungere al suo sanguinoso jackpot di 33 vittime. Aggiungiamo pure che orde di psicologi con zero idee ma mille parole stanno riempiendo TV e continueranno per giorni a dare le loro blande giustificazioni all’accaduto per riempire le serate annoiate di tutti i cittadini americani. E aggiungiamo che Bush ha dichiarato il suo orrore e cordoglio permettendo al contempo che armi come quelle possano essere vendute tra gli scaffali del supermercato, e anzi giá si parla del diritto di ogni impiegato a tenere una pistola in ufficio.
Mi domando se il nostro povero mondo non abbia perso il valore della vita, tra guerre, violenze negli stadi, omicidi, torture e brutalitá varie. Ma forse il mondo il valore della vita non l’ha mai avuto.

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