Nagasaki

045_1Nagasaki non é la tipica cittá giapponese, anzi ha molto poco di giapponese, praticamente soltanto la lingua. Nagasaki non é pulita né organizzata, é un’accozzaglia di edifici e di strade messe insieme alla rinfusa che fanno qualcosa di complicato ed indescrivibile. Nagasaki ha il fascino di una cittá che é di tutti, ed é un fascino umile e popolano.
E’ sicuramente perché Nagasaki é sempre stata la cittá giapponese piú “aperta” verso l’estero, praticamente unico porto di scambio con la Cina e la vicina Korea per anni ed anni, scoperta per la prima volta dai portoghesi che ci hanno costruito una sorta di seconda casa prima di venire cacciati dal governo giapponese, poi la terribile tragedia della seconda ed ultima bomba atomica che la storia ricordi.. insomma Nagasaki é cambiata completamente e col tempo rinata da dove era rimasta, ed oggi come allora rimane una cittá di mare che mostra influenze di culture Olandese, Portoghese, Cinese, tratti che si ritrovano sia negli edifici che nei cibi tipici.running
Strutturalmente, appunto, si potrebbe cinicamente dire che tutto di Nagasaki dovrebbe essere nuovo, ma se é cosí qualcuno mi deve spiegare se dopo la bomba atomica Nagasaki sia anche stata vittima di bombardamento convenzionale.. perché gli edifici sono tutti sporchi e diroccati che sembra ci sia stata una guerra! Anche le strade sono un po’ acciaccate e polverose e l’unico mezzo di trasporto pubblico affidabile é un servizio tram che ti porta in giro per la cittá in una trappola di latta traballante alla temperatura di 40 gradi centigradi. Camminando per le strade si sentono le urla dei venditori che su di un paletto di ferro esibiscono il loro pesce fresco di giornata, le signore lustrano la frutta e cucinano gnocchi di riso in banchetti appostati sui marciapiedi, nei parchi si assistono ai pensionati di turno che discutono di chissá quali massimi sistemi. Nagasaki é cosí, una parentesi informale in un paese di precisi, un ibrido di idee, atmosfere ed eventi che hanno creato una cittá piuttosto unica che bisogna saper apprezzare.
Ho letto a malincuore le atroci statistiche dei morti sotto inumani bombardamenti, ho guadato con gioia bambini giocare attorno all’ipocentro di quello che oggi é un ricordo, mi sono immerso nei vermigli santuari sapientemente appostati per la cittá, mi sono rilassato sulle verdi colline ed ho ammirato la splendida visuale sul porto. Mi sono persino gustato una boccia di ramen ad un tavolino di legno spalla a spalla con gli scaricatori di porto che avevano finito il turno. Ah questo paese, quante cose mi sta dando..

PS: Lascio qua i link a [FOTO] e [FILMATI]

271 comments to Nagasaki

  • “una parentesi informale in un paese di precisi”

    Che bella descrizione!

    Ma qualche volta ci vuole un po’ di disordine…

  • Si si più leggo più mi viene voglia di prendere il primo aereo per il Giappone!

  • insomma, una Napoli tutta giapponese 🙂
    le foto sono molto belle, vissute, sai…migliorano man mano che prosegui il viaggio e ti cali di più nel mondo che stai visitando. E’ strabello seguirti!

    ..però oggi ho guardato Lost e..mi manchi!! vado a piangere nella tail section 😉

  • Sai non credevo che anche in Giappone potesse esserci qualche cosa di disordinato 😀