Himeji

himeji-2009-0415Himeji non é una grande cittá, anzi, é proprio un buco. Eppure il suo nome é sempre giustamente ricordato quando si parla di beni culturali di fama mondiale (pertanto riconosciuti dall’UNESCO) e proprio qua centinaia di migliaia di persone si recano ogni anno da tutto il mondo per visitare il mastodontico e famigerato Himeji Castle.
Questo castello é decisamente il piú famoso e spettacolare di tutto il paese, spesso ripreso nella cultura moderna da film come “007: Si vive solo due volte” o “L’ultimo Samurai”, e per qualche strana grazia divina é anche uno dei pochissimi mai rimasti vittima di terremoti/incendi o attacchi nemici e quindi sopravvive ancora nella sua forma originaria dal 1600. Estremamente affascinante sia all’interno che all’esterno (nel secondo caso specialmente quando i ciliegi sono in fiore= casualmente ora :D) e per la capacitá di fondere il lato difensivo (nascondigli/breccie/portoni) con quello estetico (grondaie/finestre/giardini).. visitarlo é stata un’esperienza magica. La cosa piú impressionante é sempre realizzare quanto l’uomo indipendentemente dal periodo o dalla nazionalitá in cui vive brami il senso di potere e lo voglia manifestare apertamente in tutti i modi possibili. La cosa meno impressionante é quanto l’uomo si possa spingere in lá per assecondare presunte leggi d’onore create per controllare sé stesso: nel castello é presente tra le altre cose una piazza “del suicidio” all’interno della quale prigionieri o samurai disonorati venivano invitati ad eseguire la famigerata manovra dell'”Harakiri” con la quale potevano restaurare l’onore nella propria famiglia aprendosi lo stomaco tramite un’incisione orizzontale praticata con la propria spada. Se il tutto veniva eseguito con convinzione lo shogun poteva dare l’ordine ad un discepolo di decapitare il martire alle spalle di modo da terminare le sue sofferenze velocemente (insomma un po’ come i nostri imperatori romani, ma con meno controllo sull’esito finale dello spettacolo, e con poste in gioco meno frivole).
In questa piazzetta ci sono anche i canali di scolo per far defluire il sangue e un pozzo dal quale attingere acqua. Grazie al cielo oggi c’é soltanto un vecchio sordo che dopo averti spiegato la storia (ed averti riempito la maglietta di sputacchi nel mentre) con l’acqua di quello stesso pozzo ci bagna le piante.
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httpv://www.youtube.com/watch?v=VZG1EJgOdGI

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