Il mio 2009

future_city_downtownE’ veramente arrivato il 2009. Quell’anno strano che quando ero piccolo immaginavo come la data in cui l’uomo si sarebbe definitivamente trasferito su un sistema stellare esterno, l’anno in cui mi immaginavo robot umanoidi perfettamente integrati tra noi e anzi noi quasi sottomessi a loro, l’anno in cui mi immaginavo la gente viaggiare su auto galleggianti e rientrare in case sferiche appollaiate sulle montagne.
Ora, non voglio dire che ci siamo andati poi lontanissimi, le case sferiche appollaiate sulle montagne le hanno anche fatte e il progetto per i nuovi bus londinesi sembrano veramente delle navicelle spaziali, peró, ecco, diciamo che non me l’aspettavo proprio cosí, sono ancora ampiamente insoddisfatto rispetto a quello che mi immaginavo. Forse questo mondo é troppo lento per me. Se dal punto di vista del progresso nudo e crudo ci si potrebbe anche accontentare il lato umanistico mi turba, mi rattrista e mi frustra.
Mi turba quando vedo che in un paese povero si combattere con il sangue per la libertá mentre in un paese libero si combatte con il sangue per un telefono sottocosto.
Mi rattrista quando cittadini di uno stato ricco donano controvoglia ad uno stato piú ricco consolandosi con la speranza che qualcosa finisca ad uno stato povero.
Mi frustra quando con gli anni la gente dimentica il proprio passato e permette che gli stessi errori si ripetano.

estherfamilyNotavo recentemente quanto in tempo di guerra si combatte con le unghie e con i denti, ci si ama tra sconosciuti, ci si raduna attorno ad una radio per ascoltare una frase o per cantare una canzone preziosa quanto l’oro, mentre in tempo di benessere ci si ingozza di inutilitá leggondo riviste di gossip. E’ quasi curioso, é come se la gente dimenticasse, come se si raggiungesse la fine della guerra ma senza ricordare per che cosa la si é cominciata. Notavo anche che alcuni dei patrimoni artistici piú grandi dell’umanitá sono stati generati tra guerre e deportazioni, letteralmente tra morte e distruzione, le piú grandi musiche dedicate a natali in fiamme o amori perduti, i piú grandi libri scritti in prigionia o in povertá o per un ideale superiore. A meno di 70 anni dal termine della piú recente guerra di scala mondiale, dalla letteratura mondiale contemporanea svetta su tutti Harry Potter. Dal panorama musicale internazionale post nucleare svettano i reggiseni a piramide di Madonna e le basette di Elvis. Non lo so, c’é qualche cosa che non mi convince.. Non dico che debba tornare Dante a decantare la cattolica immagine dell’inferno o Chopin a melodizzare le deportazioni polacche da Varsavia ma nemmeno un cosí radicale passaggio verso lo scanzonato e il futile. Con buona pace per la Rowling e la signora Ciccone che per caritá fanno il loro lavoro, ma questo atteggiamento di mancanza di serietá accettata all’unanimitá non mi trova completamente favorevole.
Accogliamo dei fatti: oggi abbiamo l’ereditá della storia del mondo a portata di click ma preferiamo sbirciare su facebook l’amica ubriaca che lecca il pavimento della discoteca.
Abbiamo supermercati pieni di cibo che i nostri nonni potevano permettersi una volta al mese ma andiamo a McDonalds perché risparmiamo.
Piangiamo per i nostri mutui trentennali sulla casa ma indossiamo le mutande di Calvin Klein e ci vediamo i film in HD sulle nostre TV al plasma.
Da qualche parte una linea, sottile sottile, ci deve essere. La voglio trovare.

Per questi, ed altri motivi, il mio 2009 sará alternativo, sará contro. Resteró nella massa ma con la mentalitá fuori dalla massa, voglio tornare umile, voglio scoprire, voglio crescere, voglio imparare, voglio infiniti nuovi punti di vista, voglio essere una trota in un fiume, voglio trovare una strada e la voglio seguire non perché me lo dicono ma perché lo voglio fare io, voglio essere prima un uomo e poi un numero. Voglio ricordare a me stesso che c’é speranza per tutti ma sopratutto che c’é piú tempo che vita, e che ognuno fa il suo tempo ed ognuno fa la sua vita. Per tutto questo un anno non basta, ma intanto .. Buon 2009.

 

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10 comments to Il mio 2009

  • Ma mi ci metto anche io però secondo me c’è troppa gente che se frega altamente e non ci pensa proprio mai… basta anche guardare un telegiornale o un documentario ogni tanto per sapere cosa succede nel mondo… almeno noi abbiamo la voglia di sapere e ci interessiamo alle cose, probabilmente tu più di me ma una cosa è sicura: viaggiare aiuta tanto ad aprire la mente e ad interessarsi alle cose ma bisogna avere la volontà di farlo sennò è inutile.

  • Curiosa la foto in bianco e nero che hai inserito. Mi ha fatto pensare alla mia infanzia. Allora non erano solo le fotografie ad essere in bianco e nero… Il mondo intero era grigio per davvero… Non ti sembra?

  • Avrai molto da fare, ma con questa decisione hai già intrapreso la direzione giusta.

  • Tutti ottimi propositi i tuoi…
    Buon 2009 anche a te!

  • Oby

    Laura: Vero. E per caritá ci sono dentro anche io in questo sfrenato consumismo, peró la voglia di cambiare, di informarsi, di sapere quel che si sta facendo prima di seguire gli altri, quella mi manca e quella voglio.
    Luca: Buon anno anche a te :Z
    Secondo me hai un po’ mancato il senso del post. Io non sto di certo esaltando il regresso del passato, semmai i SENTIMENTI che animavano le persone del passato, che é ben diverso.
    Vedi, anche nel discorso istruzione (nonostante esuli dal discorso in quanto appunto inerente all’epoca) Dante scrisse in volgare proprio per raggiungere anche chi non era aristocratico, e Chopin (che é con la i) scriveva piú che altro per se stesso e non per ricevere chissá che favori. Non voglio passare per retrograda o conservatore integralista, vorrei il futuro e lo vorrei ora, ma lo vorrei soltanto un po piú “serio”, é questo il discorso.

  • Luca

    Concordo in parte con il tuo pensiero, e quindi mi metto contro. 😀
    Sei contradittorio. Parli di Chopen e Dante, rimpiangendo il tempo in cui li si apprezzavano, e poi ti lamenti che il futuro sembra ancora lontano. Tra le altre cose, davvero la vedi così brutta? Tanto per dire, hai tempi dei due sopra citati, ben poche erano le persone a poterli apprezzare. Solo l’aristocrazia. La maggioranza erano beoni ignoranti. Ora anche beoni ignoranti hanno un minimo di istruzione, e con un click si possono sentire qualsiasi artista del mondo, passato e futuro.
    Accontentarsi? è antievolutivo. Allora sì che saremo ancora attorno ad un fuoco di sterco a pitturare grotte…
    Pensare ai nostri antenati? Idem come sopra.
    Il resto sono a mio parere ipocrisie.

  • Ah… buon anno caro! :love

  • Al giorno d’oggi troppe persone pensano soltanto a loro stesse, ai soldi, a comprare quella determinata cosa anche se non piace “perchè è alla moda e chi non ce l’ha è sfigato”, alle cagate che non portano a niente… troppe persone si dimenticano o addirittura se ne fregano di come siamo arrivati fino a qui, di quello che hanno dovuto passare i nostri antenati o semplicemente di come vivono ancora oggi gli uomini e i bambini del terzo mondo. Tanta, troppa gente dovrebbe saper apprezzare di più le piccole cose, saper accontentarsi e ritenersi fortunata per la vita che ha e smetterla di lamentarsi continuamente una buona volta!!!