Un fuoco di paglia

Sinceramente, questa storia della visita del Papa alla Sapienza é un fuoco di paglia, lo sappiamo tutti.
Sappiamo tutti cosa c’é dietro, sappiamo tutti cosa implica, sappiamo tutti quali sono i metodi dei media per attirare l’attenzione da parte di entrambi i lati, e sappiamo tutti che se il Papa ha annullato la visita non é per motivi di sicurezza ma per evitare un crollo negli indici di gradimento mondiali dopo che il filmato del suo (sicuramente turbolento) ingresso alla Sapienza sarebbe diventato il nuovo blockbuster-movie su youtube.
Ognuno tira l’acqua al suo mulino, sono altresí convinto che ogni mulino che gira produce qualcosa: se non ci fosse stata la chiesa forse non sarebbe stato prodotto il patrimonio artistico piú grande del mondo, se non ci fosse stata la scienza, beh, non avremmo neanche la termocoperta.
Se esistesse non dico rispetto, ma almeno una pacifica convivenza tra questi due mondi, allora forse lo sviluppo del genere umano procederebbe ad una velocitá piú sostenuta, ma questo continuo spararsi alle gambe a vicenda non ci porta da nessuna parte, e checché se ne dica anche la chiesa non scherza quando si parla di far fuori la concorrenza. Questo avviene specialmente in Italia, quando l’informazione viene prima scremata, poi comunicata a per b, poi si decantano preziosi rapporti tra stato e chiesa che vengono abissati (ma la chiesa dallo stato non prendeva e basta?), e si urlano ad indelebili smacchi sulla nostra immagine all’estero (ah si? Trovatemi un sito straniero che citi questa notizia o l’abbia citata). Questo é quello che definisco fuoco di paglia, quando si sa benissimo che si discute con toni accesi per qualcosa che il giorno dopo sará rimpiazzato dalla Arcuri che dice che gli uomini la prima notte fanno sempre cilecca.

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