Bio o non bio, vinco sempre io

A differenza di tutto quello che Bushetto puó venirvi a raccontare per giustificare (o negare) la sua utopica guerra per quella goccia di petrolio in piú, i biocarburanti sono effettivamente piú vicini di quanto crediate. Un sacco di associazioni e comunitá umanitarie hanno giá avviato discussioni e proiezioni per un futuro in cui i prodotti della terra saranno contesi tra un miliardo di affamati del terzo mondo ed un miliardo di motoristi del primo. E’ vero, pagheremo di meno per i trasporti, e probabilmente meno persone verrano ammazzate nei paesi arabi (e forse pure da noi di riflesso), ma il prezzo di olio, pane e pasta aumenterá inevitabilmente per tutti, e sostanzialmente si svolgerá uno scambio dove invece di uccidere per bombardamento in un luogo solo uccideremo per fame in tre (25% America, 25% Africa, 25% Asia, piú il resto in Kazakistan/Pakistan/ecc). I biocarburanti sono in arrivo, ma la rivoluzione del cibo é giá scattata, alcuni di voi se ne saranno accorti magari con il recente trambusto per l’aumento del prezzo della pasta in Italia, o per la"rivolta della tortilla" avvenuta in Messico, tutto ancora prima che i biocarburanti siano alla portata dei consumatori. Ad ogni modo, la cosa triste é realizzare come siano sempre i paesi poveri a rimetterci per il nostro benessere, non importa quale sia la situazione attuale o futura..noi veniamo sempre prima di tutto: prima della salute delle persone meno abbienti, prima degli animali, prima della natura e del pianeta stesso. Siamo delle vere e proprie sanguisighe, mi domando se esiste una bilancia karmica che un giorno ci chiederá indietro quello che abbiamo preso … se é cosí, mi scuso fin da ora per tutte le pannocchie che ho rubato dal campo vicino a casa mia.

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