Fughe e risvegli

Oggi torniamo seri.
Oggetto del chiacchiericcio generale dei sobborghi londinesi (e non solo) é la plateale ritirata delle truppe britannica da Basra, importante punto strategico per l’intera "operazione" (come la chiamano loro, io lo chiamo massacro) in Iraq. Gordon Brown ha richiesto il ritiro di 550 soldati che si vanno ad aggiungere ad altre 5000 truppe in attesa di imbarco all’aeroporto di Basra.
Ció significa ufficialmente che la situazione viene ora lasciata in mano alle truppe irachene che si dovranno arrangiare per i fatti loro a combattere la loro guerra contro gli insorgenti locali.
E via con le fiammate pubbliche, via con i discorsi filosofici, via con le colpe e gli additamenti, fate un salto su un sito qualunque per sentirne di tutti i colori. La cosa che piú mi irrita é che se uno ritira le truppe senza essere stato massacrato fino all’ultimo uomo significa che "sta scappando", e improvvisamente si scopre che la situazione non é mai andata bene, che gli inglesi hanno perso piú di 200 vite nonostante fossero i meglio armati, che questa é una vera e propria fuga, che non abbiamo dignitá, che Bush é "furioso" per la decisione presa da Gordon Brown (su Bush meglio che sto zitto per non irritarmi di prima mattina), ed ecco che arriva la BBC, ultimamente sempre piú simpatica a tutti quanti, che nel comunicare la notizia subdolamente aggiunge "é difficile non associare il ritiro delle nostre truppe alla parola SCONFITTA". Ma fatevi un po’ i cazzi vostri e pensate alla vostra credibilitá in caduta libera!
Personalmente, non la ritengo sconfitta ma semmai "il risveglio dal controllo mentale americano", e poi se devo dirla tutta, la sconfitta a mio parere era giá avvenuta quando era stata presa la decisione di andare a sporcarsi le mani di sangue straniero su ordine di un cretino americano che non si accontentava di sparare ai piccioni dalla finestra di casa.
Concludo con una citazione: "Non si puó dire di no all’America", l’hanno detta in molti, anche in Italia, ma la piú grande carica inglese, appena salita in carica, ha giá dimostrato che nella vita decidiamo noi cosa si possa e non si possa fare.

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