Lavorando si sa, capita di sbagliare. Sotto condizioni quali lo stress, la fretta, magari la noia, si influisce sul proprio livello di concentrazione e si compiono errori piu` o meno grossolani. Ad esempio io, in questi giorni caricato come un mulo peruviano che scala le Ande, ho furbamente inviato un documento altamente confidenziale a qualcosa come 600 dipendenti tutti affamati di scandalo. Stavo gia` mandando il curriculum a tutte le agenzie di lavoro londinesi, quando ho realizzato che per un miracolo di Padre Pio da Petralcina avevo inviato solo una parte, quella di cui tutti sono a conoscenza e delle quale non potrebbe fregare di meno a nessuno. Ecco, un po` meno bene e` andata al direttore biologico di un ospedale fiorentino che ha trasformato l`esame di tre organi da HIV positivo in negativo, prontamente trapiantandoli in tre pazienti che immagino saranno stati contentissimi della scoperta (per la serie: le devo dare una notizia buona e una cattiva…). Malasanita`, disorganizzazione, o semplice distrazione? Purtoppo e` molto facile additare e accusare e magari e` pure giusto, ma questo non risolve affatto il problema di base che io capisco benissimo: che l`errore e` insito nell`uomo e il direttore non fa certo eccezione (anzi).
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