Novembre 2006

30 November

Burton, nice to meet you

Era da un po che non aggiornavo il blog. Sicuramente starete pensando che ho passato gli ultimi giorni con le dita paralizzate dall’eccessivo utilizzo dell’ “Ultra Chloraline”, ma invece ero semplicemente incastrato tra gli ingranaggi che muovono la vita di questa metropoli. Finalmente è venuto il momento di scrivere un post storico: comunico ufficialmente che le cose vanno benissimo! Mi trovo in uno stato di totale beatitudine, ho raggiunto uno stato zen di livello superiore, sto vivendo un sogno: ho il tipico sorriso stampato sulla faccia tutto il giorno e non ho dovuto nemmeno assumere un funghetto trallallà. Vi dico senza remore che sto attraversando uno dei momenti più felici della mia vita!
Settimana scorsa sono stato contattato formalmente con la lieta novella che sono stato assunto alla Investment Bank, il colosso bancario di cui vi ho già parlato, e da questa settimana ho iniziato a lavorare. Sono letteralmente al settimo cielo, non ho mai lavorato in niente di simile prima d’ora, sono veramente “confuso e felice” dai privilegi che mi sono concessi. Ogni giorno posso presentarmi all’ora che voglio, prendere la pausa che voglio, vengo pagato (bene) settimanalmente e sulla fiducia in base alle ore che io dichiaro di aver lavorato e nessuno sembra preoccuparsi di controllare. Sono totalmente indipendente, posso lavorare senza rivolgere la parola a nessuno visto che dal mio pc ho accesso a tutti i dati di cui ho bisogno, ho pure accesso a internet, alla posta elettronica, e quando ho fame c’è a pochi passi la cucina in stile “voglio una vita da miliardario” sempre ottimamente fornita di cibi lussuriosi e deliziosi (dico solo che nel frigo c’è pure il vinello) e viene nuovamente imbottita ogni mattina. Non mancano riviste, giornali e tv, e alla mattina ci sono i croissant freschi al carrello che girano per il piano. Stamattina ho avuto il training lavorativo di due ore, in una sala riunioni al top del palazzo e con the e pasticcini serviti su tavolo damascato, e come al solito mi mimetizzavo tra i consulenti finanziari e gli azionisti appena arrivati da banche concorrenti. Seguivo con più attenzione io di loro la presentazione delle nuove frontiere del lavaggio di denaro sporco, delle nuove scoperte nel campo delle frodi industriali, e soprattutto dell’interessantissimo nuovo finanziamento sporco di attività terroristiche. Tremavo nell’apprendere che per far esplodere un palazzo, considerando training dei terroristi, studio del piano e assemblamento di materiale esplosivo, si spendono dai 700 ai 1200 pounds! Una miseria! Per gli attentati dell’11 settembre sono stimati dai 7000 ai 9000 dollari, rendetevi conto del potere di lavorare in una banca dove si può manovrare denaro con facilità, e coprire ogni attività lecita o illecita che si vuole. C’è stato quindi un letterale lavaggio del cervello su come rilevare un sospetto di illecito e su come riportarlo (non che la cosa mi riguardi), e non hanno mancato di menzionare che nel 2007 l’Europa avrà un nuovo sistema di rilevamento truffe unificato, che chiaramente in Inghilterra è già attiva da quest’anno, e che altrettanto chiaramente l’Italia concluderà come ultimo stato dell’Europa nel 2009, non sia mai che Riccucci possa ancora tirare cinque euro in cassa. Fortunatamente non mi hanno potuto prendere per il culo per la mia nazionalità perchè nella ditta non sono considerato italiano. Eh si, non vi ho detto che hanno sbagliato a comunicare il nome al telefono alla segretaria, e che “Matteo O” in realtà è stato scritto da quest’ultima come “Matthew Burton”, sembra strano ma se un inglese legge il mio nome e cognome lo pronuncia proprio così. Sicuramente verrà corretto, ma intanto la mail con il nome “inglese” è già stata fatta girare nel settore, perciò tutti mi conoscono così. La cosa non mi dispiace affatto, anzi.
Siccome nella mia vita le cose brutte non sono mai venute da sole, mi sembra giusto che anche le cose belle non siano da meno, e il giorno dopo la comunicazione della mia assunzione ho avuto la fortuna di conoscere alla fermata dell’autobus un gruppo di amici decisamente fuori dalle righe con i quali ho passato il weekend più fuori di testa della mia vita.
Ma questa, miei cari, è un’altra storia…

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23 November

Baby, did you forget to take your meds?

Sapevo che il mio fisico non avrebbe potuto resistere a lungo. Con Micheal a casa dal lavoro moribondo, con centinaia di Londinesi affetti da ogni tipo di malattia locale e tropicale che non fanno altro che fiatarti sulla faccia tutto la loro carica batterica per l’intera giornata, con sbalzi di temperatura che passano dai +30°C di un qualsiasi supermercato ai -10°C di Oxford Street sotto la pioggia battente … svegliarsi una mattina con un ferro da stiro in gola era il minimo che potesse capitarmi. Con la tipica fortuna che mi contraddistingue poi, era praticamente scontato che capitasse il mio primo giorno di lavoro.

Ed ecco che così martedì mattina alla Global Maritime invece dell’impiegato dell’ultima volta si sono visti presentare un uomo distrutto, con le occhiaie sotto al mento come il Conte Dracula, con la voce di Loredana Bertè in camera iperbarica, con la lucidità di un bradipo in letargo, con i riflessi di un gabbiano invischiato nel petrolio. Per fortuna ancora una volta, preventivamente e come innumerevoli volte, la Signora Giovanna ha tamponato le mie ferite sanguinanti con la stessa cura di Maria Maddalena con Gesù Cristo, ed è così che dallo zaino delle meraviglie che mi sono portato appresso dall’Italia, è sbucata magicamente una confezione di Tantum Verde spray, improvviso e gradito come un cinquanta euro che salta fuori da dietro al divano, e proveniente direttamente dalle scrupolose mani del signor Dino della Farmacia Miccichè di Dalmine. Grazie a questo incantesimo celeste, sono riuscito ad uscire un po’ desensibilizzato dalla mia valle di lacrime e a tornare sul pianeta Terra per qualche ora, in tempo per tuffarmi nel fantastico (e direi non semplicissimo) mondo delle piattaforme petrolifere, barche da rimorchio, bracci semovibili e tutto il resto. “Mateio can you do this?, Mateio could you do that?”, tutto andava perfettamente … ma purtoppo tutte le belle storie hanno sempre una fine, e anche io ho raggiunto “l’ultimo spruzzo”, come nel film dal titolo omonimo. Oddio, non era una perfetta citazione da cinefilo DOC? Come no, non è colpa mia se la vostra bassa cultura si limita a IMDB! Ad ogni modo il mio Tantum Verde Spray della farmacia Miccichè mi ha abbandonato così, nel mezzo del cammin di nostra vita, e mi ha lasciato in balia della mia gola profonda (opplà un’altra citazione) e soprattutto molto infiammata, e di una pila di piattaforme offshore che reclamavano di non affondare alla prima onda se possibile. Senza Signora Giovanna sulla cui spalla piangere, mi sono quindi recato da Boots, catena di supermercati famosa per vendere di tutto, ma soprattutto per vendere medicinali senza ricetta un po’ come fosse birra ai tedeschi. Ho così rimesso il mio destino tra le braccia di una simpaticissima commessa asiatica, la quale dopo essersi sentita implorare il suggerimento di una scelta tra un anestetico o un eutanasico, e ricordiamolo da un uomo che parlava con la voce di Loredana Bertè in camera iperbarica, è scoppiata a ridere e mi ha simpaticamente tirato fuori dal burka una boccetta magica: “ULTRA CHLORASEPTIC”! Ecco la soluzione! Un estratto concentrato di BENZOCAINA accompagnata da tanti amici quali ETANOLO, PROPILENE e IDROSSIDO DI SODIO, tutti nella stessa bottiglietta, corredata da una lista di CAUTION senza fine. Praticamente un’arma confiscata agli sventati attacchi terroristici dello scorso anno, una preziosa ricetta tramandata dall’antico gruppo “Amici di Woodstock”, un mix dagli effetti paragonabili ad una puntura di lidocaina ricevuta sulla gengiva dal vostro dentista di fiducia.

Questa soluzione è anche multifunzionale, la potete spruzzare su un caviglia se vi siete presi una distorsione, sul volto di un malvivente se siete aggrediti, in cucina se avete problemi di topi, nel water se dovete disinfettare… Ed è inutile dire che gli effetti sono netti e duraturi, e leggendo il foglietto illustrativo si può notare una frase molto rassicurante (vi evito il fastidio della traduzione): “La presenza di sensazione di torpore dopo l’applicazione sulla parte trattata indica l’azione del prodotto in corso, ed è da ritenersi assolutamente normale”.

Caspita! Allora la bistecca cruda che ho in bocca è la mia lingua!

Altro che funghetti trallallà .. viva la Benzocaina! Lo dico sempre io, contro la scienza non c’è proprio sfida!

Ora vi saluto..comincio a sentire torpore alle dita delle mani..ne avrò mica spruzzato troppo?! Naaaaaaa, facciamo un altro giro invece!!!

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20 November

Un funghetto trallallà

Se siete leggermente infarinati di Londra, magari se avete già fatto una leggera visita turista nei dintorni di Camden Town, sarete probabilmente già venuti a conoscenza di una serie di “funghetti magici” (questo il nome con cui vengono messi in vendita), molto in voga da queste parti, che al prezzo di pochi pounds promettono un viaggio interstellare ai confini della realtà.

Ciò che promettono è vero, solo che a volte il biglietto è di sola andata, ma tant’è … non si può avere tutto dalla vita no?

Questi prodotti sono di tipo assolutamente naturale, ed inoltre il loro uso si estende nel passato fino alle antiche civiltà Azteche, Maya ed Inca, che a quanto pare di viaggi interstellari ne sapevano parecchio, tale da avere delle vere e proprie agenzie di viaggi a lungo raggio (Non per dire, ma il Messico è la patria del Peyote, e ogni anno migliaia di persone volano in Messico per mangiare la “carne di Dio” e volare in ben altri luoghi). Vi dico subito che legalmente parlando questi funghetti magici qua a Londra sono quasi tutelati, in quanto ne è vietato il trattamento e la processazione, ma non la raccolta e la vendita … insomma come a dire che io entro nel sexy shop e compro il completo in lattex con le manette e il frustino, e poi dichiaro che li tengo per collezione.

Le proprietà di questi “funghetti trallallà” (chiamiamoli con il nome per gli amici) sono tutti i principi attivi della psilocibina di cui sono naturalmente dotati, che altro non è che il fratello del “nostro” LSD. Gli effetti sono praticamente gli stessi, ed altrettanto imprevedibili se non si è nelle condizioni appropriate per la loro assunzione (fisiche e morali). Si può infatti andare da un viaggio di 6 ore alla scoperta di ogni minimo anfratto del proprio io interiore, all’assoluta pace con il mondo, al raggiungimento della realtà finale dietro alle cose, alla visualizzazione in maggiore dettaglio delle immagini (quando si dice vivere nell’era dell’ HD), alla rivisitazione in prima persona di ricordi lontani, alla realizzazione di rivelazioni sulla propria vita, alla dilatazione dello stato temporale…ma anche a forti stati di panico, dolori fisici di ogni tipo, a depressione indotta, e nondimeno problemi alla vista e attacchi di panico ricorrenti persino giorni dopo l’assunzione. Chi mangia funghetti trallallà come fossero come caramelle, senza cura, senza preparazione nonchè con sfrenata abitualità resta fuori a vita e si spinge lentamente verso l’autodistruzione … e poi dicono tanto dei funghi magici di SuperMario.

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17 November

Back to basics

Ok, ritorniamo ai vecchi tempi. Back to basics.
E’ da ben due mesi, tempi della mie presenza qua a Londra che questo blog è diventato fin troppo frivolo, e il livello medio nonchè l’utilità dei miei post è stata piuttosto limitata alla mia persona e alla mia “nuova vita”. Però più di un anno fa questo blog è nato come punto di denuncia sociale, di riflessione, per portare davanti agli occhi delle persone problemi che ballano nei salotti degli italiani come elefanti in una cristalleria senza che la gente ci faccia caso. E mi serviva di essere toccato nel vivo per rinascere indignato.
Parliamo di giornalismo. Parliamo del peggiore giornalismo in assoluto, quello italiano. E parliamo del peggiore periodico italiano in assoluto, per la serie non c’è limite al peggio: Panorama.
Panorama si è rivelato per l’ennesima volta il solito giornaletto di classe D, disinformato dozzinale e soprattutto a caccia dello scandalo da prima pagina ad ogni costo, roba che il “cioè” che leggevo a 12 anni in confronto vince il premio pulitzer per lo scandagliamento approfondito dei massimi sistemi umani. Nel numero in edicola infatti un intelligentissimo ed informatissimo Guido Castellano ci guida alla scoperta del nuovo mondo dei videogiochi, conquistando non si sa bene come anche la copertina titolata “VINCE CHI SEPPELLISCE VIVA LA BAMBINA”.

L’unica spiegazione è che probabilmente le tette della Gregoraci non erano particolarmente toniche per ottenere questa copertina o forse l’incidente in macchina della Lecciso non richiamava abbastanza vendite. Questo intelligentissimo ed informatissimo Guido Castellano, dicevamo, ha avuto la fortuna di trovare dietro al divano di casa sua una copia di un orribile gioco della Playtation 2 rilasciato tipo UN ANNO FA ma del quale ovviamente non si è parlato in quando bollato dalla critica del settore per quello che è: Gioco mediocre. Ma boom! Secondo il nostro amico, improvvisamente Rule of Rose (questo il titolo del gioco) è l’apripista di una serie di videogiochi perfidi violenti e che vireranno le nostre menti verso la distruzione di massa! UHHHH!! (fare gesto delle dita che sventolano a mò di zombie). La cosa che più mi irrita del giornalismo di classe D, di cui ricordo Panorama è l’erede indiscusso, è prima riportare il falso e poi l’esaltare e l’esasperare ad ogni costo il singolo aspetto interessato fino a farlo diventare l’aspetto principale dello scandalo. Rule of Rose ha un breve intermezzo non interagibile dove si vede una sepoltura? AHHH LO SCOPO DEL GIOCO E’ SOTTERRARE UNA BAMBINA VIVAAAA, SE LO FAI VINCI!! IL GIOCO DEVE ESSERE VIETATO A CHIUNQUE IN ITALIA E NEL MONDO!! (N.b. il gioco è già commercializzato in Giappone e in America da tipo un anno)
A prescindere che il nostro povero mentecatto non si è accorto che nei videogiochi non si “vince” ma semmai si porta al termine la storia, e che un intermezzo non è il gioco, e che nell’articolo ha citato come referenti presunti “scienziati” che invece sono giornalisti, e comunque: come per ogni film violento o con temi forti anche questo videogioco ha una bella etichetta in copertina con la fascia d’età 18+ (e non 16 come sostiene lui!), qualcuno mi spiega dov’è il problema? Perchè dovrebbe essere vietato a tutta l’Italia/Europa/Mondo? Perchè tu giornalista che hai giocato a Rule of Rose devi impedire a me cittadino 25enne senza precedenti penali e con mente più stabile della tua di giocarci? Chi ti ha chiesto di tutelarmi da qualcosa dalla quale non voglio essere tutelato e che io posso anche definire forma d’arte? Forse perchè è un VIDEOGIOCO? Forse perchè così almeno io potrò fare a meno di controllare a cosa gioca mio figlio? Peccato che ci sono almeno altri 50 giochi in vendita molto più violenti di questo, e un bambino un gioco da solo NON LO PUO’ COMPRARE. E a questo punto mi domando perchè invece al posto del gioco nella play2 mi è permesso di mettere il DVD della passione di Cristo con i pezzetti di “intestino sacro” che saltano sullo schermo in alta definizione, e qua nessuno fiata.

Chi sei il nuovo inquisitore dell’anno domini 2007 che decidi cosa va sullo schermo di casa mia?

Ve lo dico io cosa vietare per il bene collettivo:
Vietiamo i deputati ed i parlamentari in quanto stimolano la deficienza collettiva e demotivano lo sviluppo economico del paese!

Vietiamo ai deficienti disinformati di pubblicare cose false e soprattutto estrapolate dal contesto e rielaborate!
Vietiamo a PapaRatzinger di aprire la bocca a domeniche alterne così può produrre discorsi sensati si spera almeno il doppio del solito

(e con te caro il mio B16 non ho ancora cominciato è inutile che mi guardi così)!

Già che ci siamo vietiamo di aprire la bocca anche alla ignorante Anna Serafini (Ds), presidente della commissione bicamerale per l’infanzia, che lei sostiene di non aver mai acceso una playstation in vita sua, ma non si sa come ha elaborato la sua teoria che i videogiochi sono malvagi alla radice e vanno bloccati nella totalità! Evviva!!. E io sostengo con certezza che sei una zitella! Proporrei di bloccare in toto le cerette in quanto provocano solo dolore e vediamo se esci di casa ancora!

Vabè comunque la guerra a Panorama la stanno combattendo ben altre cariche e persone molto più in vista di me che nel settore ci lavorano, e il mercato dei videogiochi non si fermerà di certo per questi giornalisti, nonchè c’è anche un fantastico forum di Panorama che è letteralmente esploso di critiche all’articolo falso e tendenzioso in questione e che trovate qui:

http://forum2.panorama.it/WebX?230@@.2cedbb96

… ma quello che mi ha colpito di più e mi preme far notare è: se ho notato la totale falsità ed estrapolazione dell’argomento in questo articolo dove ero piuttosto informato, ci rendiamo conto di quante notizie false e manipolate arrivano ai nostri occhi ogni santo giorno, che prendiamo per oro colato??!

Basta, mi fermo perchè innervosirmi ma fa male alla salute, vi lascio il link all’articolo di Panorama per intero:http://www.panorama.it/internet/computer/articolo/ix1-A020001038759

e vi saluto … e poi sono troppo contento per pensare all’Italia, questo weekend ho ben TRE ospiti, di cui 2 italiani provenienti della mia Bergamo, mentre il terzo è un mio carissimo amico irlandese che incontro per la prima volta di persona dopo 6 ANNI di chat/videochat!

Non immaginate neanche la gioia.

Ciao!

15:42 | Add a comment | Read comments (6) | Permalink | Trackbacks (0) | Blog it | Notizie e politica

14 November

Manuale di sopravvivenza londinese

Si avvicina il Natale, e da bravo Babbo Natale londinese ricevo le letterine da svariate parti del mondo da parte di fan anonimi senza account msn che mi scrivono per propormi la loro invidia sfrenata (e in allegato qualche maledizione) per la vita che svolgo in questa città, o a volte per comunicare la lieta notizia di future visite alla città con ovviamente dovuto incontro del disadattato, un po’ come una visita allo zoo di camden. Cari lettori, lasciate che vi dica una cosa: Prima che consideriate Londra come una Disneyland espansa, è bene che realizzate una cosa molto importante: Londra non è Disneyland, Londra è una trappola mortale! Ogni giorno persone normalissime finiscono inconsapevolmente la loro breve vita tra i rigidi meccanismi di una città che gira a velocità doppia come questa.
Fin dal primo mattino, già potete sentire l’alito della morte che vi accompagna sulla metro, che tenta di infilarvi la testa nelle porte automatiche, o di bloccarvi le stringhe sulle scale mobili dove se vi fermate un secondo di più, è certo che verrete travolti da una serie di impiegati inferociti impegnati a raggiungere il luogo di lavoro ad ogni costo. Tutto se sopravvivete i gas di scarico incatramati di autobus cab e della stessa metro. Poi se per caso arrivate sani e salvi all’uscita dovete considerare di inserirvi tra la massa di gente al momento giusto e soprattutto nella direzione giusta, non vorrete venire travolti e calpestati da fanatiche ventenni in piena attività di shopping! E se capite che siete nella massa che va nella direzione sbagliata, non provate a risolvere la situazione attraversando la strada e percorrendola dall’altro lato, rischiereste di essere travolti da uno dei centinaia di autobus e cab che percorrono la capitale ad ogni ora del giorno (e della notte) a velocità al limite del criminoso, che con un colpo ben centrato vi possono tranquillamente spedire in casa della vecchia babbiona in tempo per prendere un buon the di faccia. Ma pure abbandonando le regole generali di sopravvivenza, il buon londinese deve anche conoscere tutte quelle zone della città ritenute “a rischio”. Ad esempio, un posto dove non andrei mai di sera è la zona a nord di Camden Town: finchè giri alla luce del sole, i punk sono divertenti e pieni di colore, le gothic-girl sono quasi simpatiche, e i mercatini offrono vestiti e accessori curiosi ed innocui. Ma la sera tutto diventa misteriosamente un luogo diverso..i negozi abbassano le serrande alle sei del pomeriggio, le signore si affrettano a rientrare verso casa, al calare della notte i punk si riuniscono in famigerate bande, e alle gothic-girls spuntano i canini affamati di sangue (ah e dimenticavo degli spacciatori ai quali si gonfiano i portafogli!) e cominciano le lotte per il dominio del quartiere. Quindi assolutamente non consigliabile essere nei paraggi.
Poi ci sono pericoli fittizi che la gente vede per pregiudizio, come quando il tipico turista italiano che viene a Londra sa per luogo comune che Soho la sera non è consigliabile. Uhhh certo che paura! Potresti essere colpito da .. una violenta scarica di baci a distanza da parte di una Drag-Queen, che in vena di sfoggiare il suo nuovo casco di banane che porta in testa cerca di richiamare la tua attenzione. O potresti tornare a casa la sera dicendo ai tuoi flatmates che una sessantenne coi capelli viola ti ha detto che sei carino. Questi sono i veri rischi della vita.

Tornando a cose serie, l’altro giorno ero in metro, intorno a bank, e dopo una fermata sospettosamente prolungata del treno sento urlare , mi volto e vedo questa signora di mezza età che fa la divaricata come Carla Fracci con una gamba in orizzontale sulla banchina e una in verticale esattamente perpendicolare incastrata tra la carrozza e la banchina stessa. Capisco che la posizione sia comoda, e che non in tutte le stazioni ci sia il bagno, però signora si dia un contegno! Ad ogni modo tirata fuori come una supposta dall’involucro di plastica, la signora ha ringraziato il fusto di turno e si è velocemente dileguata, probabilmente ritirata verso la clinica estetica più vicina per una rielaborazione maxilofacciale completa, o forse semplicemente verso il più vicino bagno. Poveraccia, ma io la capisco, dopotutto non capita tutti i giorni l’emozione così forte di sentirsi condivisa tra due stazioni adiacenti.

Quindi, cari amici, quando venite a Londra tutti esaltati per una vacanza esagerata, fate sempre molta attenzione! A cosa visitate, nondimeno che GENTE FREQUENTATE … ma soprattutto attenzione sempre e comunque a DOVE CAMMINATE. Che finchè tornate a casa con il portafogli alleggerito e un nuovo fondotinta grigiasto sulla faccia tutto va ancora bene, ma se tornate anche con una gamba in meno la cosa è in qualche modo più invadente.

Buona visita!

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10 November

Knocking on heaven’s door

Ci sono cose che nella vita puoi passare settimane mesi o anni a pensarci e lo stesso non sei in grado di darti una risposta. Del tipo: Come è possibile lavorare 40 anni nello stesso posto di lavoro? Come è possibile che la grande Londra sia così piena di teste di cazzo? Ma soprattutto: Com’è possibile che Kate dopo tre mesi sull’isola di Lost abbia ancora le ascelle perfettamente depilate?

Sono spiegazioni che il genere umano non sarà mai in grado di dare, ed è per questo che le cose vanno prese così come sono, con la coscienza di passare avanti e non rodersi il cervello per niente.


Allo stesso modo dopo aver speso pomeriggi nelle varie branch londinesi della banca HSBC, la più grande dell’Inghilterra, per aprire uno schifo di conto corrente ed essersi visto sbattere la porta in faccia perchè:

1) Ma lei è residente da meno di 3 mesi a Londraaaa! (cioè fatemi capire, uno non può aprire un conto entro 3 mesi dall’arrivo e quindi come si fa pagare dal datore di lavoro, ad amore? Visto e considerato che gli assegni senza un conto non me li fate incassare?)

2) Ma lei è senza prova di indirizzooooo! (E sentite questa, una prova di indirizzo secondo loro è una bolletta del gas intestata a proprio nome, che guardacaso arriva ogni 2 mesi + uno di preavviso per il cambio nome! Ah ma oppure vale anche un saldo conto intestato a proprio nome da un’altra banca inglese (e qui perdo le staffe: ho deliziosa testolina di cappero, ma se avessi già un altra banca da te che cavolo ci verrei a fare?!?!))

3) Ultimo ma non ultimo: Ma lei non ha un datore di lavoroooo (tra le righe: razza di fallito quella è la porta)!!! (GRAZIE MILLE! E io come li ritiro gli assegni ricevuti dalle due aziende dove ho lavorato temporaneamente, se mi scadono tra 4 settimane?!?)

Dopo tutte queste cose, mi è stato chiaro il perchè la HSBC ha il grattacielo più alto di Londra: è un circolo massonico su invito e scommetto che sul terrazzo ogni sabato sera sgozzano capretti sacrificali in onore del loro dio (il dio denaro, presumo).

Per fortuna sotto al London Bridge (dove mi stavo per buttare) ho trovato una losca filiale della forse meno famosa Barclays, dove come il brutto anatroccolo sono stato accolto dalla signora Jasmine Adjarah che dopo averci provato spudoratamente (poverina d’altronde le stava per scadere il visto lavorativo) ha dato valore a me e soprattutto ai miei assegni come Andy Warhole con Marylin Monroe, ed è così che dopo una serie di domande pure imbarazzanti (tra cui il cognome da nubile della signora Giovanna, il sacro crisma mai rivelato, come ha osato!) mi ha gentilmente aperto un conto corrente sul quale versare i miei poveri assegni e affrontare l’ira funesta della signora Demowbray che pochi giorni dopo sarebbe venuta a riscuotere il suo tributo di sangue come ogni mese. Certo non avrò il premium della HSBC in caso di mutuo sulla casa o la garanzia di poter andare in rosso di 500 sterline al mese senza alcuna penale, ma chissenefrega quando ho un sano conto corrente di base!

Eh si, mi ritrovo a pensare che la vita è proprio così, a volte spendiamo così tante energie in qualcosa nel quale crediamo fortemente per poi ritrovarci con un pugno di mosche, quando fermandoci un attimo prima e rinunciando al “big deal” avremmo potuto godere allo stesso modo di tutte quelle cose di cui avevamo bisogno, letteralmente accecati tale era la foga di raggiungere la vetta. Allo stesso modo la vita a Londra è in grado di “accecare” con promesse che alla prova dei fatti non sono altro che aria fritta, come i migliaia di posti di lavoro nei quali non vieni nemmeno considerato perchè nonostante tu abbia l’esperienza comunque non sei qui da molto o non hai referenze inglesi e tanto basta a cestinare il tuo curriculum, fermo restando che in faccia ti verrà comunicato un ben più elegante “abbiamo candidati le cui caratteristiche si avvicinano maggiormente alle caratteristiche richieste dalla posizione in questione”, e tutto questo sistema di “chiudere le porte in faccia”si muove nel sottobosco e tutti ne sono a conoscenza ma nessuno ne parla apertamente, sia mai che venga alzato il termine “razzismo” alla quale Londra è risaputamente allergica.

Se le porte del paradiso sono aperte solo ai santi, allora beato chi conosce l’ingresso laterale.

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07 November

Oby si da alla finanza

Nel corso della mia breve ma intensa vita, posso dire di essermi inoltrato senza paura (più che altro senza ritegno) in innumerevoli e incalcolabili ruoli e settori lavorativi, cambiando più posizioni di una pornostar emergente, ma allo stesso tempo più serio e diligente di una Geisha d’altri tempi.

Dai laboratori chimici per progettare nuove droghe sperimentali, a laboratori di computer per studiare nuove intelligenze artificiali, alle industrie meccaniche per creare le armi del domani, a quelle impiantistiche per produrre gas tossici nei deserti iraniani. Per poi lavarmene le mani (questo l’ho scritto solo per fare rima). Ad ogni modo sarà per questo motivo che quando i pezzi grossi di qualche banca internazionale si sono messi a discutere di mettere qualcuno di esperto in piani antiterrorimo all’interno del reparto sicurezza è saltato fuori il mio nome e senza stare qua troppo a spiegarvi come si faccia a far saltare fuori il proprio nome nel reparto sicurezza di una banca internazionale, stamattina mi sono presentato per il mio primo (ed unico?) giorno lavorativo nel colossale palazzone della sede Londinese della più grande banca francese del mondo. Insomma, non chiedetemelo, non lo so neanche io. Ad ogni modo mi sono presentato come pattuito alle ore 9:30 presso la marmorea hall della mastodontica Investment Bank, in completo da sposi, dove dopo una breve attesa sono stato accolto dalla raggiante sorella di Annie Lennox che si è comportata subito da vero capo e quindi senza uno straccio di intervista (ma dopo avermi mostrato con orgoglio la sua fotografia con David Bowie) mi ha scaricato alla scrivania del suo schiavo personale con il quale ho vissuto la tipica giornata lavorativa che vi aspettereste dal quartier generale di una banca di fama mondiale: Caffè, controllo della posta elettronica, caffelatte, telefonata personale, the con limone, sfogliata di giornale, caffemocha, chiacchierata col collega, the con latte, occhiata alla BBC sul megaschermo LCD, cioccolata calda, passeggiata con vista dello skyline londinese, the zuccherato, giro veloce in internet, mocaccino, alla fine erano le 6 e sono andato a casa. Cmq tutto è stato fantastico, e durante la pausa pranzo ho pure pasteggiato nell’affollatissimo parco di Exchange Place, circondato da eserciti di annoiatissimi analisti finanziari, economisti e brokers, che dividevano le panchine mentre sgranocchiavano i loro croccanti panini, smacchinando sul fido laptop, più scrupolosi di essere all’interno della area wireless che di essere accarezzati dal tiepido solo novembrino. E in tutto questo io, un punto microscopico, mi muovevo con l’eleganza di una farfalla in un campo fiorito, e la gente neanche si curava di me… probabilmente l’unico tra loro a non sognare di essere da nessun altra parte all’infuori di quella.

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01 November

L’halloween che non ti aspetti

Oggi avevo in programma un post su halloween, con pieno reportage sulle follie della capitale inglese nella notte più scellerata dell’anno. Avevo pure la macchina fotografica carica. E invece la mia serata è stata molto più “spaventosa” del previsto, sconvolta irreversibilmente dalla telefonata che ho avuto con mio zio. Premessa: mio zio è un uomo cattivo, cattivo in ogni senso, cattivo fuori dentro e tutto intorno, uno di quelli che fanno morire i fiori con lo sguardo e abbassare la testa ai cani con il tono della voce. Ma non solo, uno di quelli che è convinto di sapere tutto del mondo e di aver ottenuto tutto dal mondo, e che ostenta con convinzione che la realizzazione nella vita si possa ottenere solo facendo quello che ha fatto lui (operaio per 40 anni, per chi se lo stesse chiedendo). Uno di quelli che quando deve tirare una bazookata contro qualcuno non si cura neanche che faccia ridere, perchè tanto lo fa con il solo scopo di offendere. Una persona totalmente e assolutamente autoritaria, arrogante, critica, cinica, bigotta, egoista, ipocrita e superba. Ho sicuramente dimenticato altre caratteristiche, ma questi sono quelli che mi sono venuti in mente in ordine alfabetico. Ho diviso l’abitazione con quest’uomo per 25 anni della mia vita e mai una singola volta sono andato d’accordo con lui, non su una singola microscopica parte di un qualsiasi singolo argomento, ed esattamente come per lui la mia vita è sempre stata ed è ancora assolutamente un totale e completo fallimento, per me lo sarà sempre meno della sua, e lo sa. Almeno io provo a rispettare gli altri. Tutte le persone che circondano la vita di mio zio sono i consanguinei stretti, che dopo la dipartita di mia nonna (la santa madre, l’unica persona al mondo che sapesse come gestire il suo carattere) ora passano a trovarlo secondo uno schema dettato da una roulette (diciamo quasi russa) a verificare il suo stato terreno. Il fortunato estratto deve semplicemente confermare agli altri lo status di “sopravvivenza” del conteso parente, resistere agli insulti ricevuti nel tempo richiesto, ed uscire con dignità dall’edificio possibilmente evitando di scatenare una inutile discussione senza fine che potrebbe poi degenerare in risse. Ad ogni modo ho telefonato a mio zio per verificare il suo stato di salute e inoltrare informazioni sulla mia (che gli interessa, semplicemente preferirebbe morire piuttosto che ammettere che ci un po’ ci tiene), e come da copione ecco il fiume di consigli costruttivi su come costruire una vita perfetta: facendo tutto il contrario di quello che faccio, che guardacaso è tutto il contrario di quello che ha fatto lui.

1) Il tuo posto di lavoro deve portarti 1a)denaro (poco uguale fallito, tanto uguale realizzato) 2a)deve essere in fabbrica (Se no tu rubi lo stipendio a un lavoratore di fabbrica che si fa il culo per te mentre tu scrivi comodamente al pc, che smidollato!) 3a)vicinanza a casa (ovviamente quella nativa, se no cosa fai, scappi come un codardo?).

2) I tuoi interessi devono necessariamente essere uguali ai suoi ossia: la bicicletta! (se non ti piace andare in bicicletta nella vita non sai proprio come divertirti, sei proprio senza interessi!)

3) Anche se non sei religioso, devi andare a messa per non essere dannato per l’eternità, e poi se non credi in niente (niente è tutto quello che non è la chiesa) sei proprio senza ideali.

Da questo si evince che: Sono un fallito, smidollato, che sono scappato come un codardo, sono senza interessi e nondimeno manco di ideali. Non ci posso credere funziona, è esattamente quello che mi ha detto mio zio! Ora potete compilare il test anche voi per vedere la vostra affinità con questa fantastica persona.

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