L’italiano medio

09 novembre

Italiani e stranieri

Arrivato a questo punto della mia vita, dopo aver visto i posti che ho visto, e le persone che ho visto, penso di poter tranquillamente dire che mi sono fatto un’idea di come sia l’italiano medio. Rappresentato pienamente dai malati di calcio, di macchine, di pasta e di figa, l’italiano è unico nel mondo e si può fregiare di caratteristiche che i nostri “colleghi” stranieri non si possono sognare neanche di notte (per non incorrere in incubi). Prima di tutto l’italiano è furbissimo, infatti se c’è la possibilità di saltare una coda da qualche parte, lui ci riesce sempre. Dove in tutti i paesi del mondo, davanti ad uno sportello la coda si forma spontaneamente, in Italia c’è l’assalto modello Fantozzi alla mensa di lavoro, e poi la legge della selezione naturale favorisce spontaneamente le persone che verranno servite, una perfetta macchina della morte. Senza contare quando la legge in questione si applica in strada: di solito quando mi trovo in colonna mi diverto a contare i secondi prima che il furbo (anzi i furbi) della situazione superino la colonna passando sulla destra con due ruote sul selciato (mentre quelli dietro strombazzano a tutto spiano, perchè lo sanno tutti che se ci si attacca al clackson l’ingorgo si sblocca prima), dando a tutti gli altri una lezione di rara intelligenza e arguzia stradale, infatti sicuramente nessuno aveva pensato a una manovra del genere, e tutti restano stupiti applaudendo a cotanta sagacia.

Scopriamo quindi che l’italiano è un uomo molto colto, coltissimo, e difatti è un gran lettore. Il nostro libro più venduto non avvicina neanche lontanamente le cifre di vendita raggiunte da qualsiasi altro best-seller venduto negli altri paesi europei, e molti stranieri che giungono in italia si lanciano su queste pubblicazioni che da noi stravendono, e all’estero non vengono nemmeno tradotte. Dimenticavo di citare il titolo… “Tutte le barzellette su Totti”, purtroppo io che sono un profano non ho ancora avuto occasione di visionare il capolavoro in questione, spero non verrò linciato fuori dal supermercato del mio paese (l’italiano non apprezza gli ignoranti). Tuttavia quando mi reco all’estero non manco di far pesare ai nostri colleghi il fatto che da loro nessun libro vende così tanto! Per quanto riguarda le vendite degli altri…vabè, l’italiano che compra, è solito prestare molto agli amici.

E’ fenomenale anche l’italiano che vola: a parte che al gate d’imbarco si presenta ancora la legge della seleziona naturale citata sopra (si imbarca prima dal numero 1 al 65 e poi tutti gli altri? chi se ne frega! Anche se io ho il 90 già mi metto qua davanti con la mia valigia così facilito anche l’ingresso agli altri!), ma all’atteraggio è ormai consolidato che il primo che si alza in piedi vince il premio, infatti nonostante i segnali, nonappena i carrelli toccano terra parte una ola di cinture di sicurezza che si sganciano, e una marea di gente che si alza in piedi e che giustamente vuole vedere se durante il volo gli hanno rubato lo zaino (che è sempre stato sulla sua testa, ma non si sa mai), e si prepara a lanciarsi davanti allo sportello di uscita ancora barricato, mica che gli rubino le valigie nel terminal, anche se non sono ancora arrivate!

Concludo con il capitolo cinema: nel mondo ogni persona che va al cinema compra il biglietto, entra in sala, guarda il film, ed esce. E in Italia no? Eh no! L’italiano medio prima di andare al cinema lascia la pentola sul fuoco, o prenota dal dentista, o lascia la moglie partoriente in macchina, o lascia l’auto nel parcheggio pagato per 5 minuti in meno, o è semplicemente convinto che l’ultimo che esce dalla sala è un imbecille. Perchè altrimenti non si spiega la fuga in massa che accorre un minuto prima che il film sia finito. Una cosa allucinante, ed inspiegabile: gente che automaticamente si mette la giacca nonappena sente/vede un esplosione intorno al finale, gente che si alza in piedi e si vede il dialogo finale con la testa che fa capolino dall’uscita di sicurezza, gente che già cinque minuti prima del finale sta controllando se ha nuovi messaggi sul cellulare. Ma la perla suprema è: compri il biglietto, hai il posto prenotato in sala, sai già dove dovrai andare a sederti, ma manca mezz’ora solo all’inizio delle pubblicità e l’ingresso alla sala è ancora chiuso… come ti viene l’idea di formare una fila (sempre modello selezione naturale mi raccomando) fuori dall’ingresso chiuso?? Anche qua deve esserci qualche premio assegnato dalla casa per il primo che entra, oppure i primi ad entrare si siedono dove vogliono anche se è già prenotato, oppure l’ultimo resta sempre in piedi! Ecco deve essere così, ho capito! Vendono sempre un biglietto in più rispetto alla disponibilità di posti! Caspita ecco il segreto, è proprio vero che l’italiano è intelligentissimo, a volte faccio fatica a stare al passo anche io. Ora vi saluto perchè devo andare a comprare una felpa rosa confetto da mettere stasera, perchè, non ditelo a nessuno, ma mi sembra di aver notato che se mi vesto di rosa sono più figo.

641 comments to L’italiano medio

  • nadietta

    Oddio mi hai fatto morire dal ridere!!! 😀
    è stupendo il modo in cui descrivi l’italiano medio e ho anche letto l’altro articolo “l’italiano medio parte 2″,visto che stavo cercando un pò di notizie su come si vive a Londra,dato che vorremmo andare a viverci,(io e il mio ragazzo) la prima cosa che ci siamo detti è stata ” evitiamo gli altri italiani” adesso ci hai dato dei motivi in più per farlo o per farci credere tedeschi al massimo spagnoli 😀 😀

  • Venusca

    complimenti mi sono fatta due sane risate all’italiana!!!

  • Serenità

    mai lette così tante cazzate tutte insieme…. devi essere uno di quei tipi che si abbottonano la camicia fino a strozzarsi, altrimenti non è simmetrica.

  • mi sono imbattuta per caso in questo sito, ero alla ricerca di qualcosa di più serio da scrivere in un mio progetto dell’università, ma ho letto davvero volentieri tutto e ti giuro che ho riso proprio di gusto! è tutto tremendamente vero…
    Complimenti!

    Silvia