L’odore del razzismo

14 aprile

L’odore del razzismo

Ci sono 3 tipi di persone che vanno in palestra: Il primo è quello che passa la vita dicendo <<Mhhh, dovrei proprio iscrivermi in palestra>> oppure <<mhh, uno di questi giorni mi iscrivo in palestra>> o ancora <<mhh mi farebbe proprio bene un po’ di palestra>> e puntualmente rimanda di settimana in settimana fino all’età pensionabile, dove accetta il fatto che è forse il caso di mettere l’idea da parte. Il secondo tipo è quello che paga l’iscrizione per un anno, compra borsa asciugamano accappatoio tute scarpe magliette guanti ginocchiere polsiere poggiaschiena, frequenta il primo giorno, e poi non lo si vede mai più. Il terzo tipo invece è quello che in palestra ci vive, quello che si ammazza, suda, freme geme e stride e soffre, e più freme e geme e stride e soffre e più è contento. Questa è una regola generale ed è applicata anche nella mia palestra, dove frequento saltando con gioia dal soggetto "tipo 2" al soggetto "tipo 3" in base alla stagione in corso, un po’ come fanno i nostri parlamentari con le fazioni politiche. In più c’è da aggiungere il background della palestra che frequento: nel mio ridente paesello (che cosa c’ha da ridere non lo sa nessuno) ci sono tre palestre: quella dei vip ultraricchi e impiegati manageriali che passano le giornate in sauna a parlare di bot e cct e che costa un rene al mese, quella dei pensionati che per entrare ti chiedono la tessera sanitaria, che ha già gli armadietti a forma di loculo così se uno si sente male lo mettono già via, e c’è anche il passaggio sotterraneo per il "seccatoio pubblico" (sarebbe il nome comune con cui viene chiamato in paese la casa di riposo), ed infine quella ultraeconomica composta da attrezzi raccolti in un sotterraneo che fa tanto setta massonica che se capita un giorno di qua Dan Brown ci trova materiale per scrivere 5 libri. Inutile che vi dica quale palestra è la mia. Proprio per questa particolarità la mia palestra è frequentata solo da: maschi squattrinati in cerca del fisico perfetto e della moglie ricca, giovani femmine squattrinate in cerca del fisico perfetto e del marito ricco, e giovani ermafroditi squattrinati che non sanno neanche loro cosa cercano. Tutto questo crea un perfetto mix, un bilanciamento karmico, una eterea armonia di pace per cui .. la gente è sempre quella :/ Ci conosciamo pressochè tutti. Tuttavia oggi è giunto finalmente un diversivo, che mi ha anche dato un interessante spunto di riflessione: si è iscritto un ragazzo extracomunitario. Poverino, già ha scelto la peggiore cittadina d’Italia dove andare a vivere (qua quando c’è la festa della lega montano un tendone da circo che in confronto quello di Moira Orfei sembra la casa dei puffi), in più il poveretto era anche talmente magro che come minimo di nome faceva Porosi e di nome Osteo. Poi in generale in una palestra come la mia dove i tuoi rapporti sociali sono proporzionali al peso che alzi al bilanciere, il ragazzo non aveva futuro. Tuttavia sono rimasto colpito, me ne stavo lì come un falco sulla mia biciclettina e lo guardavo allenarsi e metterci tanta di quella passione, tanto di quell’impegno, che quando l’ho visto bloccato sotto al bilanciere ed ho realizzato che se non andavo io l’avrebbe trovato domani mattina la donna delle pulizie, ho deciso di andare ad aiutarlo, con la stessa veemenza di Marina Ripa di Meana che si appresta ad aiutare un povero cucciolo abbandonato sul ciglio della strada in un giorno di pioggia. Eh lo so, che scena commovente, che animo nobile che ho avuto, nel perdere tutta la stima dei miei colleghi nordisti in un attimo solo, pur di aiutare un povero extracomunitario incastrato sotto il bilanciere. Ahhh, chiamatemi pure fratello benevolenza…
Anzi aspettate, prima di inviare la mail al vaticano per domandare la beatificazione, perchè adesso arriva il bello. E’ sorto un gravoso problema, di tipo sensoriale. Insomma, devo girarci intorno? Io non so come dirlo.. qualcuno o non si lava o ha dei problemi ormonali o decisamente ha confuso un rognone putrefatto per un deodorante kitch. La situazione era imbarazzante. Sono stato avvolto da una fetida aria di morte che sembrava provenire direttamente dal più profondo delle fogne di Calcutta. Ho subito pensato come la Vanna in tribunale:
"io mi sento morire". Temevo che da un momento all’altro giungesse dalla TV un appello di Ciampi dicendo di essere pronto a trattare con Bush per la liberazione di Saddam Hussein, pur di fermare l’attacco chimico in corso. Invece no, per fortuna alla fine ci siamo salvati tutti, dopo la chiusura delle "armi letali". Il ragazzo è stato molto contento, mi ha ringraziato tanto, ed anche io ho ringraziato tanto la Michela per il suo corso di apnea della scorsa estate al mare, che mi ha salvato la vita.
Di ritorno a casa, mi sono trovato a pensare (dopo aver riavuto l’utilizzo delle cellule cerebrali): Ma razze diverse hanno odori diversi? Come sappiamo che noi siamo profumati e che gli altri puzzano? come distinguiamo l’odore della pelle da quello delle ascelle? E se anche noi bianchi per la gente di colore fossimo dotati di puzzo innato? Dite che loro non ci dicono niente per educazione? Non saranno mica i nostri nasi razzisti? Mah, io vi invito a riflettere sulla cosa, che è molto più profonda di quanto sembra, e nel mentre, come misura cautelativa, stasera mi sono accertato di aver infilato "accidentalmente" il mio deodorante ascellare (usato, ma sempre meglio di niente) nella sacca del nostro nuovo amico.
 
 

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