Febbraio 2006

26 February
Quei vecchi valori di una volta
Sarò schematico:
Domanda: La ragazze di oggi sono diventate più troie? Accordano la loro vita sulle tre note “si la do”? Accolgono nuovi amori a braccia (e gambe) aperte?
Risposta: Si
Dati di supporto: constatazione generale e accettata in comune assenso, raccolta di svariate testimonianze, lamentele che saltano fuori puntuali appena si parla di sesso femminile. (“certo che oggi le ragazze sono tutte troie” è la frase più citata e mi stupisco di come ogni volta la si agganci magicamente ad ogni tipo di discorso).
L’evento scatenante la mia riflessione: Vengo a sapere di una ragazza 27enne che si molla con il moroso, si conoscono da un mesetto, tutto sembra andare bene, e lui la molla. Motivo? Lei non gliela dà. Semplice, chiaro, cristallino.
Da qui nasce la mia riflessione: Abbiamo trovato un punto di svolta nell’evoluzione della specie: Le ragazze sono diventate più troie, sì, perchè i ragazzi sono diventati più esigenti. Ora i ragazzi si lamentano sempre del fatto che le ragazze sono diventate più troie, e le ragazze si lamentano che non esistono più i ragazzi sognatori, e una ragazza deve realizzare che se non la dà entro un periodo che va da una settimana ad un mese viene puntalmente mollata.
Ora io mi chiedo: I ragazzi sognatori sono mai esistiti? O le ragazze timide non sono mai esistite?
O forse il termine “ragazza troia” viene semplicemente usata da un ragazzo che vede la sua ex insieme ad un altro dopo una settimana (facendo chiaramente i suoi conti)?
22 February
Le disavventure della Signora Giovanna – La casalinga, il leone .. e l’aspirapolvere
Prima ancora che la ABC ci vendesse le storie delle casalinghe disperate statunitensi, dovete sapere che le casalinghe disperate per antonomasia erano quelle bergamasche. Ve lo dimostrerò citando un’episodio (uno di tanti) dei quali mia mamma si è fatta onorevole interprete.
Un fresco sabato pomeriggio in cui mi sto beatamente facendo i cazzi miei davanti al pc, mentre mia mamma compie il suo dovere di casalinga disperata ed aspira i tappeti tra un bacio di Ridge alla TV e le sviolinate della Bertè sotto barbiturici alla radio, mi trovo improvvisamente invischiato in una brutta storia: <> Dovete sapere che le casalinghe bergamasche sono solite dare ai figli la colpa di tutte le cose che non funzionano in casa: l’aspirapolvere, il frigo, la tv, il citofono, la macchina, il cane, il marito ecc.
Cmq dicevamo, più inviperita di Wanna marchi in una televendita che non funziona, mia mamma fa irruzione in camera <> <> <> <> <> Va beh, le mamme. Constatato che l’aspirapolvere “non aspira”, ma invece produce suoni lamentosi per motivi ignoti, devio abilmente tutta la rabbia di mia madre verso il venditore truffaldino che ha appioppato all’ingenua acquirente un rottame ambulante <> detto fatto. La vedo che si lancia verso il succitato negozio di delinquenti e farabutti con la velocità di Shumacher all’ultimo giro del gran premio e per tutto il pomeriggio non ne ho saputo più niente. La sera, rientra più piccola di mezzo metro, zitta zitta imbosca l’aspirapolvere, e si mette a spadellare in cucina. Ma io che conosco i miei polli (come Storace) ho annusato subito che mia mamma ne aveva combinata un’altra delle sue. <>. Lei intenta a spadellare non mi degna neanche di uno sguardo: <>. Ma io insisto: <> <<…>> niente. <> niente da fare lo spadellamento continua. Stavo per demordere ma ecco che la confessione arriva inaspettata come un rutto dopo una coca cola. Ecco la verità: La signora Giovanna ha fatto irruzione nel negozio come farebbe uno SWAT a casa Bin Laden, si è lanciata al bancone dall’ innocente commesso riempiendolo di illazioni <> <> <> <>
<>
E’ stato un attimo. Il commesso prende un uncino di ferro, lo infila nel tubo di aspirazione, estrae con calma e .. ne esce un salame, un salsicciotto di quelli che si mettono dietro la porta per non far passare gli spifferi, un serpentone gigante, fatto di peli di animale!! Il commesso fa una faccia allibita, mia mamma sbianca. Sono attimi di panico. Commesso: <> ma è inutile, mia mamma è già sprofondata dietro al bancone, giurando di non tornare mai più in quel negozio.
Il colpevole era lui!!
Questa storia insegna molte cose:
Morale1: Quando l’aspirapolvere emette suoni lamentosi provate a staccare il tubo di aspirazione
Morale2: Se possibile evitate di far sedere animali molto pelosi sui tappeti di casa
Morale3: Se la fiction non vi soddisfa abbastanza..telefonate a mia madre
18 February
Amore stuprami
La terza sezione penale della Suprema Corte ha stabilito che lo stupro di una minorenne è meno grave se la vittima ha già avuto rapporti sessuali. BOOM. Ed è scandalo in tutta Italia, stupore e condanna arrivano da ogni parte, i giudici della Corte di Appello di Cagliari possono già iniziare a scappare dalle orde e orde di sociologi, psicologi, e genitori che vogliono i loro scalpi appesi in soggiorno. Il caso è questo: La terza sezione ha accolto il ricorso di un 41enne cagliaritano che “violentò” (virgolette messe di proposito) la figlia 14enne della sua convivente, poichè secondo i dati forniti «dal punto di vista sessuale, è molto più sviluppata di quanto ci si può normalmente aspettare da una ragazza della sua età». Modo fine per dire che era una zoccola. I vari psicologi/sociologi sostengono che una ragazza di 14 anni non ha la capacità di vivere correttamente la propria vita sessuale, non ha la libertà di decidere, non è ancora matura. Eh si, una povera ragazza, che a 14 anni aveva già avuto diversi rapporti sessuali completi con 40enni e per la quale nel caso in questione è stato dimostrato che non ha subito nè aggressione nè violenza fisica, dato che inoltre lei stessa ammette di aver accettato un rapporto orale con il suo “violentatore”. Poverina doveva essere veramente molto confusa, qualcuno dovrebbe farle un disegnino. Prima che veniate a linciare pure me, voglio dire che secondo me se una ragazza viene stuprata, viene stuprata, indipendentemente se sia vergine o meno, minorenne o maggiorenne, e chi stupra è un criminale. Ma che non mi si venga a dire che se una prostituta prima consente il rapporto e poi denuncia il suo cliente è nella ragione. Ho scoperto che la linea tra le due cose può essere molto molto sottile.
Sono cinico? Ma certo: Uomini fatevi furbi, chiedete la ricevuta.
15 February
Vorrei incontrarti tra 10000 anni
A volte essere moderno disadattato porta anche le sue soddisfazioni.
Un paio di interventi fa, il 5 febbraio, concludevo il mio post sulla religione con un’autocitazione che avevo lanciato in un bar anni fa, dove esponevo la mia idea del futuro.
In questi giorni esce in edicola il mensile scientifico “Newton” con un interessante articolo riguardante uno scienziato americano che sta per impiantare all’interno di una montagna un gigantesco orologio che funzioni autonomamente per 10000 anni ( ). L’occasione lancia una scommessa all’umanità: Cosa saremo, come sarà il mondo nel 12006? «Tra diecimila anni», dice Antonio Golini – Professore di Demografia dell’Università la Sapienza di Roma, «si allungherà la vita media dell’uomo, fino a 120 – 150 anni, non esisteranno più differenze somatiche tra gruppi etnici, e flussi migratori sempre più estesi cancelleranno definitivamente la parola razza. (E qui il mio ego si gonfia ). Ma la cosa non si ferma e l’analisi si espande a molti altri campi come le risorse nutritive: «Fintanto che sul nostro Pianeta vivranno animali, l’uomo non rinuncerà a cacciarli o allevarli per nutrirsi», spiega a Newton Carlo Cannella – Direttore dell’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’Università La Sapienza di Roma. «Anche se le risorse naturali dovessero scarseggiare, non diventeremo mai tutti vegetariani». Poi interessante il discorso sulel malattie infettive «La scienza può sconfiggere il cancro e le malattie degenerative, ma di certo non sconfiggerà mai le malattie infettive, perché batteri, virus e parassiti fanno parte dell’ecosistema del nostro Pianeta. È però molto improbabile che la nostra specie possa estinguersi a causa di una malattia infettiva» dice Mauro Moroni – Direttore dell’Istituto di Malattie infettive e tropicali dell’Università degli Studi di Milano. Oltre a altre stime su clima, sviluppo cerebrale ecc che vi risparmio, mi colpisce e mi interessa particolarmente l’idea che tra 10000 anni la specia umana potrebbe anche non esserci più: «Visti certi istinti autodistruttivi della nostra specie, non è detto che tra diecimila anni saremo ancora qui», conclude con una nota di pessimismo Giulio Giorello – Professore di Filosofia della Scienza dell’Università degli Studi di Milano. Condivido i suoi sospetti e trovo che siano ampiamente fondati, e a questo punto vi (e mi) chiedo: Secondo voi come finirà la nostra avventura sulla Terra? Catastrofe naturale? Catastrofe Artificiale? Autodistruzione? Invasione di razze superiori? Per motivi tecnici non garantisco premi a chi dimostrerà di vincere questo toto-armageddon, quando sarà, però potete sempre provare a contattarmi per il ritiro nella solita Mansion, potreste trovarmi in cantina in qualche frigo, magari col gatto tra le braccia e l’Alien sulla schiena.
13 February
In questo mondo di ladri
A volte mi dico che l’istinto al furto è insito nell’animo umano, non riesco a trovare altra spiegazione. E’ scandaloso notare quante cose la gente riesce a rubare in giro, moltissime volte assolutamente inutili e dal valore tendente al meno infinito. Lo so perchè fin da quando ero piccolo e ingenuo la vita è stata una giungla, già dalle elementari ricordo che non mi potevo allontanare un attimo dall’astuccio, che questo letteralmente si svuotava per magia, mi spariva di tutto: penne, pastelli, scolorine, pennarelli, e chi più ne ha più ne metta. Poi crescendo sono passato nell’età del motorino, alle scuole superiori, per scoprire che il meccanismo non era mutato, anzi si era peggiorato e arricchito: se infatti in classe sparivano interi set di articoli di cancelleria, era anche all’ordine del giorno che in laboratorio di chimica ti trovassi senza beute, provette, e becker e per concludere la felice giornata uscendo da scuola ti trovavi anche il motorino senza specchietto, senza le tue nuove maniglie cromate, e senza il cruscotto plastificato dell’accensione. E io mi incazzavo e dicevo “ma in che stato l’Italia” (e l’Italia non è cambiata, lo dico pure oggi ). A montare la rabbia c’erano poi i soliti figli di papà che il giorno dopo un furto subìto si presentavano puntuali a scuola dotati del modello superiore a quello che gli era stato rubato, indipendentemente dall’oggetto in questione. Gli era stata rubata una biro? e loro portavano una stilografica. Gli era stato rubato lo specchietto? e loro portavano quello cromato in tinta col colore del motorino. Gli era stato rubato il motorino? E loro venivano in Ninja Kawasaki (si beh, insomma, qua ho messo un po’ troppa enfasi, cmq l’antifona era quella). Ma la vita per noi comuni mortali andava diversamente, se mi presentavo da mia mamma dicendo che mi avevano rubato lo specchietto mi ritrovavo uno scappellotto in testa che sentivo le campane della chiesa di Madre Collegiata di Capracotta per tre giorni di fila, così mi ingegnavo come meglio riuscivo per studiare sistemi a prova di ladro: scolorine scariche in bella vista sul banco, mentre quelle piene stavano in cartella, zaini a combinazione cifrata, specchietti incollati con il mastice al motorino, e così via finchè finita l’era scolastica pensai che fosse finita anche la giungla di criminalità, d’altronde la gente matura e gli scherzi giovanili si dimenticano no?. Macchè. La stessa situazione si ripresenta sul posto di lavoro (fortunatamente con articoli non di nostra proprietà, ma tant’è) dove la gente ti ruba direttamente la scheda sonora dall’interno del PC, oltre a farti notare che se una sera ti dimentichi di chiudere a chiave la tua scrivania il giorno dopo scoprirai che è stata la cartoleria pubblica dell’intera ditta durante la tua assenza . Ma la cosa è tutt’altro che limitata al lavoro, va oltre, si espande, è tutta intorno a noi (come la Megan Gale), dovunque io mi guardi in giro vedo gente che ruba “perchè era lì”, “perchè non si sa mai che mi serve”, “perchè tanto loro cosa se ne fanno”, non che frequento ladri, ma cribbio quando vado in autogrill e vedo che c’è gente che ha portato a casa il pomello decorativo svitandolo dalla ringhiera di ferro nel bar, cosa devo pensare? Quando sento che dal mio bar di fiducia hanno rubato il portasaponetta di plastica dal bagno cosa devo pensare? Quando mi dicono che c’è gente in fabbrica che aspetta che gli altri vadano a casa per rubare la carta igienica dai bagni cosa devo pensare?
Alla fine penso a quello che penso da quando andavo a scuola, mi incazzo e dico: <>.
09 February
E ora .. Pubblicità!
Eh si sono proprio passati i bei tempi dove la pubblicità consisteva nel mostrare il prodotto. Ora la regola d’oro per fare pubblicità è far vedere tutto tranne il prodotto che si pubblicizza, impostare l’intero spot sul richiamo sessuale, rasentare il più possibile la soglia della censura. Sono passati i tempi in cui Calimero sponsorizzava l’ava come lava. Ora per sponsorizzare l’acqua troviamo la signorina di turno che pulisce la telecamera con le sue enormi taniche di latte di cui la natura l’ha fornita, per uno yogurt veniamo invitati ad un viaggo esplorativo nel corpo femminile (entrando ovviamente dal basso), persino la mamma che deve farci credere che deve cambiare il pannolino al bebè prima si veste come se dovesse andare a ritirare un telegatto e si assicura di mostrare “che sta allattando”, ah e ricordiamoci che fino all’anno scorso l’arrivo dell’estate era sempre salutato da Ilary Blasi che … la salutava alla sua maniera, diciamo. E del veliero che solca i mari guidato da questi modelli e modelle che prendono il sole tutto il giorno? Io lo guardo e mi dico: Ma quale sarà la loro fonte di reddito? Forse l’amore, la barca va con l’amore e loro stessi vivono d’amore. Ricordo ancora gli scandali delle pubblicità di Benetton con Oliviero toscani che aveva ben pensato di tappezzare l’Italia intera con una gigantografia di due cavalli che “facevano conoscenza”, o la Levi’s che mostrava un omone armato di sega accanto ad un bidone da cui facevano capolino un mazzo di gambe di donne. O la pubblicità di quello yogurt dove il bambino diceva che la sua mamma gli aveva portato a casa dall’ospedale qualcosa che lui si sarebbe “mangiato vivo”? O il tormentone delle caramelle “io ce l’ho profumato”? Ecco ora persino Rocco Siffredi è stato chiamato per fare la pubblicità alle patatine in sacchetto, giocando su un doppio senso difficilmente velabile (cliccare sul link per credere). Eppure a volte resto piacevolmente sorpreso da trovate pubblicitare decisamente geniali, che senza la banalità di sforare nel cattivo gusto trovano il modo per stupirci o farci sorridere. Tra queste ricordo la pubblicità del chewing-gum che faceva ingrassare tutti sulla spiaggia per far sentire a suo agio una ragazza leggermente sovrappeso, o l’automobile che al suo passaggio faceva notare notare i capelli bianchi alla modella e cadere i petali dai fiori a sottolineare l’arrivo della novità, o il camion che rovesciava un carico di palle colorate lungo una ripida strada per pubblicizzare un TV. Ma ormai la pubblicità fa quasi sempre rima con volgarità (effettivamente), ma forse questo è il modo più semplice e più redditizio per le aziende per far conoscere il marchio, o forse è solo un punto di passaggio. Già ho sentito che in america una casa produttrice di schede video manda in giro per i bar delle belle ragazze che una volta conosciute nel mezzo del discorso ti dicono di quanto sono belle le schede di questa casa, o di finti ragazzi che nei forum online dicono di essere rimansti entusiasti di tali schede. Ma dove andremo a finire? Ai messaggi subliminali mandati durante i film tanto ci siamo già arrivati, forse il prossimo passo sarà venire pagati per sponsorizzare. Magari anche in base al tipo di sponsorizzazione che uno può fornire, perchè no, io già mi ci vedo quest’estate in piscina con la scritta “prozac” tatuata sulla schiena, le vendite si impennerebbero.
05 February
Losing my religion
Cosa è la fede?
La risposta alle incertezze della scienza?
La speranza di allietare la morte?
La gioia di immaginare un mondo migliore?
E cosa è la religione?
Colei che ci dà la risposta che non riusciamo a trovare?
Il rifugio per i disperati?
Un gruppo di persone furbe che manipola un gruppo di persone ingenue? 

Sono tutte queste le domande che mi passano per la testa quando vedo al telegiornale cosa è in grado di fare la religione, come è capace di muovere le masse, di alterare la percezione della realtà, di impadronirsi integralmente delle menti. Dove sta la sottilissima linea di confine tra lo stimare, il credere e l’essere completamente succubi? Ma soprattutto: se una religione nasce per migliorare la nostra vita, come si può creare tanta sofferenza in suo nome?? Invece tutte le maggiori sofferenze della storia dell’umanità sono scaturite proprio da motivi religiosi: le guerre, le inquisizioni, l’olocausto, sono solo minuscole stelle in un firmamento di sangue, creato in nome di cosa? Per quale fine? Ogni religione si proclama la sola. Ecco il fine. Quindi seppur ogni religione valorizzi il valore della vita, ci sarà sempre chi spegne la vita senza valore di chi segue la religione sbagliata.

Non aiuta il fatto che nasciamo indottrinati. Nessuna religione ti lascia la libertà di scegliere, prendi la religione diffusa nel luogo dove nasci, e per essa muori. Io fingo di credere nel cattolicesimo, per far piacere a mia mamma che crede, ed è felice di sapere che suo figlio sarà salvato. Ma io non credo che sarò salvato da nessuno. Ed anzi, quando credo di avere un filo di religione, e scopro cosa è stato compiuto e si compie in nome di questa religione… io la perdo, la mia religione.
Io sono dannatamente cinico, e per quanto mi sforzi, non posso credere a chi sostiene di sapere cosa c’è dopo la morte, visto che chiunque per dirlo deve essere stato vivo e quindi non ancora morto. Quindi come posso credere che suicidandomi salverò la mia anima? Che se accetto una trasfusione per mio figlio lo salvero in questa terra per condannarlo nella prossima? Che se compio atti sessuali senza fine procreativo vinco il biglietto d’oro per l’inferno? Badate che ho osservato diverse religioni, eppure tutte vendono l’aldilà. Esattamente, lo VENDONO, e chi non vende l’aldilà vende la reincarnazione ad una vita migliore. Tutto in cambio di una lista di regole morali interpretate ogni volta in modo diverso, per menti che comprano il “pacchetto” di regole morali da seguire, forse perchè incapaci di crearsi delle proprie.
Sapete cosa vi dico? Inauguro la mia religione, con il mio pacchetto di regole morali: Fate quel cazzo che volete, rendetevi utili allo sviluppo del mondo, non fate del male a nessuno, e, senza bisogno di vendervi l’aldilà, vi dico: quando morite sperate di finire in un bel posto.
Concludo con un’autocitazione.
Una volta dissi: <> Ora capisco quanto sono stato ingenuo. Finchè esisterà la religione, l’uomo sarà sempre pronto a farsi la guerra
02 February
Nucleare? Si grazie
Come saprete, l’Iran già da alcuni anni sta lavorando assiduamente sulle sue fiammanti e ormai strafamose centrali nucleari, alcune già completate da tempo.
Cioè, ci rendiamo conto? L’Iran: un paese dove il 60% della popolazione è analfabeta, dove due milioni di persone sono allevatori, dove barbieri e studi dentistici si trovano ai lati del marciapiede, e che per paradosso del destino giace letteralmente su un letto di petrolio, investe tutti i suoi soldi per la ricerca sul nucleare, mentre la sua gente crepa di fame.
Ma tranquilli, è tutto per scopo civile chiaramente.
Si, come no, peccato solo che dal 97 L’Iran riceve illegalmente scorie di uranio arricchito dalla Cina e non è segreto che sia attualmente in collaborazione con la Russia per “un corso di aggiornamento sui sistemi balistici intercontinentali”.
Come se io mi fornisco di polvere da spero dichiarando che mi serve per alimentare il camino, apro una fonderia in casa dichiarando cho ho problemi di reumatismi e devo stare al caldo, importo ferro perchè studio l’ossidazione dei metalli, e alla domenica vado al poligono di tiro per esercitare la vista.
Ora l’Europa si sveglia ed improvvisamente si rende conto che effettivamente le centrali in costruzione sono “sospettosamente troppe” per l’uso civile dichiarato, e corre ai ripari.
Certo, ora persino Bush si sta preoccupando. Bush, quello che praticamente ha bussato alla porta di Saddam dicendo <> e Saddam <> e Bush <> e Saddam <> alla fine a Saddam è successo quello che è successo e di fucili non ce n’era neanche l’ombra. Bush se ne è uscito al mondo con un <>. Che animo nobile. Cmq stavamo dicendo, Bush in tutti questi anni si è impegnato talmente tanto a farsi consegnare il fucile immaginario di Saddam da non rendersi conto dei carri armati che parcheggiavano due blocchi più in là.
E ora, che succede? Beh, L’Europa fa finta di non preoccuparsi, tanto in Europa la bomba atomica ce l’hanno più o meno tutti (tranne ovviamente i paesi sottosviluppati, come ad esempio l’Italia) e non la usa nessuno! Non fa niente se l’Iran è in guerra con Israele e di solito amano discutere a suon di autobombe nelle piazze e kamikaze nei mercati, e l’Iran dichiara che è pronta a “metterli in coma profondo come il loro leader Sharon”. In fondo l’Europa conta sul fatto che l’Iran è una democrazia. Una democrazia che si basa su lapidazioni, fustigazioni e torture ancora oggi, e che nell’ultimo comunicato stampa ha simpaticamente dichiarato che l’occidente è formato da “stati fantoccio che proclamano falsa propaganda”.
Cavoli, quanti complimenti! Non so se vi può interessare, ma mentre l’Europa chiede alla Russia di non tenere più questi “corsi serali” all’Iran (la Russia ha già risposto col gesto dell’ombrello ), io vi consiglierei di cambiare residenza di 1000Km circa, perchè entro i prossimi due anni l’Iran avrà la capacità di sferrare il suo primo attacco nucleare. Ah, che bello quando il genere umano fa quello per cui è più portato!
Ah, e dimenticavo: 1000Km non verso est!

Comments are closed.